Questa è la grande riforma del mercato del lavoro che ha voluto la sinistra italiana…

“Con la riforma Renzi licenziato senza essere avvertito”. L’incredibile storia di Erik

Cara redazione di Qelsi,

Vi scrivo per condividere con voi la mia storia che ha del paradossale. Lavoravo come fattorino presso una piccola rosticceria, con contratto a tempo indeterminato. Fino ad un anno fa gli affari andavano bene, poi è cominciato per una serie di motivi il declino. Mi sono ritrovato ai primi giorni di luglio ad andare in ferie senza sapere se, a settembre, l’attività avrebbe riaperto, e con un paio di mensilità arretrate.

Ovviamente il negozio non ha riaperto, anche se ad oggi non è mai stato dichiarato il fallimento. Adesso mi sono rivolto ad un avvocato, che dapprima ha mandato una lettera dove sollecitava il mio capo a corrispondermi le mensilità arretrate, successivamente mi ha preparato una lettera in cui mi licenziavo per giusta causa. Nel frattempo il mio datore di lavoro si è fatto di nebbia: non è possibile contattarlo in nessun modo, non risponde a chiamate, PEC, raccomandate o mail, tant’è che la raccomandata contenente la mia lettera di licenziamento mi è tornata intonsa.

Con la mia lettera di licenziamento mi reco all’INPS per fare domanda di disoccupazione e qui scopro di essere fuori tempo massimo per farla (68 giorni), in quanto sono già stato licenziato dal mio datore di lavoro in data 11 ottobre. Dal momento che ho scoperto in loco, proprio stamattina, di essere stato ufficialmente licenziato ho chiesto il perché non mi fosse stato notificato, aggiungendo che io tra l’altro non ho firmato niente, e mi è stato risposto, con testuali parole: “Con la legge di Renzi non è più necessario né firmare né notificare il licenziamento”.

In pratica, al di là della totale inadempienza del mio datore di lavoro, non mi è comunque possibile accedere alla disoccupazione perché di fatto sono stato licenziato a mia insaputa.

Erik Licciardi

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By jvb