Non lo nego, in questi giorni, leggendo sulla stampa nazionale l’epocale risultato delle sigle sindacali trattanti in tema di premio di produzione (+40%) che stride con la realtà dei fatti, mi sono incupito. Possibile che sia il solo a capire quale sia il reale risultato ottenuto? Perché non si comprende quale sia stata la necessità di distinguere tra Vap e premio una tantum dell’una tantum?

Come ho avuto modo di dire in questo post #Unicredit. Documento da conservare per il 2025 la realtà, per come la vedo e la vivo, è ben diversa dalle declaratorie (finto) populiste delle sigle trattanti.

Ma oggi qualche cosa è cambiato. Un barlume di speranza…

Incontrando colleghi che subiscono quotidianamente le pressioni commerciali per garantire il mega utile (che permetterà al CEO di incamerarsi i suoi 10.000.000,00€ di remunerazione), non è sfuggito loro l’impatto negativo del bonus complessivo rispetto all’anno precedente (da un +40% ad un -12% è un attimo…) e soprattutto l’iniqua ripartizione sociale dei mega utili in UniCredit (in barba alla UILCA e alla FISAC che su queste tematiche si riempiono la bocca, mentre UGL da anni ne chiede la condivisione).

La costante è stata: “nell’anno dell’utili migliori di sempre ci hanno valorizzato meno dello scorso anno“. Questa in sintesi la considerazione che i lavoratori hanno del lavoro messo in campo dalla Dalla Riva & Co.

Non solo, quello che fa più male, a detta dei lavoratori, è leggere che il risultato ottenuto in realtà sia qualche cosa di insperato. Insomma, il classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto che le sigle trattanti si sono frettolosamente impegnate a far “digerire” ai colleghi, volessimo mai che qualcuno cominciase a pensare con la propria testa!

Un tizzone acceso c’è. Ora sta a noi non lasciarlo spegnere.

By aidos