Ma come, non eravato tutti Charlie Hebdo? Non ci avevano detto che la satira è sacra e che noi italiani non avremmo mai capito quella sottile di Charlie Hebdo perché conosciamo solo quella bigotta ed inoffensiva?

La Corte di Cassazione ci dice che in realtà limiti (anche solo dettati dal buon senso) esistono e chi li supera …paga pegno!

La rappresentazione scenica della falsa impiccagione dell’A.D. di Fiat Chrysler Italia travalica la democratica convivenza civile e la correttezza formale della critica

Appare indubbio che la grossolana ed incredibile rappresentazione di alcuni fatti in modo satirico, generalmente, non ha capacità offensiva, né appare idonea ad offendere la reputazione altrui, tuttavia, la satira non può travalicare i limiti della correttezza formale mediante l’attribuzione di caratteristiche evidentemente disdicevoli, di allusioni sgarbate e offensive tali da provocare denigrazione e scherno.

(…)

Corte di Cassazione: fermo restando il sacrosanto diritto di critica, espressa anche mediante la satira, rileva come lo stesso <<non si sottrae al limite della c.d. continenza formale (cfr. Cass. n. 14485 del 2000, Cass. n. 7091 del 2001), ossia non può essere sganciato da ogni limite di forma espositiva; ciò in quanto in presenza di due interessi collidenti, e cioè l’interesse della persona oggetto della satira – costituzionalmente garantito dall’art. 2 Cost. sulla tutela della persona umana nel suo essere e nel suo manifestarsi – e l’interesse contrapposto di chi ne sia l’autore – anch’esso costituzionalmente garantito dall’art. 21 Cost. sulla libertà di manifestazione del pensiero – occorre trovare un punto di equilibrio che va individuato nel limite in cui il secondo interesse, e quindi anche il diritto di satira, non rechi pregiudizio all’onore, alla reputazione e al decoro di chi ne è oggetto. L’esistenza del pregiudizio, ossia la esposizione della persona al disprezzo e al ludibrio della sua immagine pubblica, si deve verificare alla luce e nel contesto del linguaggio usato dalla satira, il quale, essendo inteso, con accento caricaturale, alla dissacrazione e allo smascheramento di errori e vizi di uno o più persone, è essenzialmente simbolico e paradossale.>>.

Qui l’intero post a commento della sentenza

By aidos