[pullquote]Considerando che il decreto non è ancora in vigore, essendo ancora in corso l’iter parlamentare (i pareri delle commissioni sono attesi per il prossimo 8 maggio), le misure previste di fatto saranno valide per circa sei mesi.[/pullquote]

Le misure contenute nel decreto attuativo del Jobs Act sulla conciliazione dei tempi lavoro-famiglia sono valide solo per il 2015: per estenderle anche agli anni successivi sono necessari ulteriori decreti attuativi, che individuino adeguata copertura finanziaria. Lo prevede l’articolo 25 del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri nel febbraio scorso e ora al vaglio delle commissioni parlamentari. Il provvedimento estende il congedo parentale fino a 12 anni di vita del bambino, potenzia la maternità per lavoratrici autonome e libere professioniste, amplia la possibilità di chiedere il congedo di paternità: norme rilevanti, che hanno l’obiettivo di «tutelare la maternità delle lavoratrici» e «favorire le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per la generalità dei lavoratori», come recita l’articolo 1. Il problema è che vengono introdotte per il solo 2015.

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Jobs Act: il bluff delle nuove tutele

By jvb