Conversazione di Formiche.net con Michele Magno, già dirigente sindacale e politico di spicco nella Cgil e nel Pci, ora editorialista e saggista

In che cosa difettano le organizzazioni sindacali?

Il sindacato da tempo non è più in grado di realizzare alcuno scambio politico con le pubbliche autorità. Nel senso che molto è stato tolto ai suoi rappresentati, in termini di reddito e lavoro. Inoltre non ha saputo mettere sul piatto della bilancia alcuna contropartita.

Quale contropartita?
Avrebbe potuto darla mostrando molto più coraggio rispetto a quello che ha mostrato, sul terreno dell’innovazione delle relazioni industriali, del decentramento contrattuale, di una flessibilità regolata dell’occupazione. Una timidezza su cui è stata complice anche la Confindustria.

Cosa imputa?
Marginalità politica crescente, rappresentatività messa in discussione dalla congiuntura economica, incapacità anche dei gruppi dirigenti di capire che con la crisi la fase del sindacato come soggetto politico si stava chiudendo. Ed era necessario aprirne un’altra puntando a valorizzare molto la sua missione, ovvero rinverdire il sistema delle relazioni industriali, dal momento che nelle singole rappresentanze convivono diverse culture e pregiudizi ideologici che hanno resistito e hanno prevalso per evitare di sondare terreni nuovi.

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By jvb