Quale sindacato è utile oggi per i lavoratori e per la società?

Oggi mi è capitato per caso tra le mani questo articolo dello scorso anno: Il nuovo ruolo del sindacato nelle banche tra negoziazione e partecipazione. E’ la sintesi di un’analisi quanto mai attuale sul ruolo del sindacato dei bancari e, di riflesso, su quale sindacato sia utile oggi per i lavoratori e per la società. L’analisi è di un dirigente sindacale della #FirstCisl che riesce bene a focalizzare come sia cambiata in questi decenni la funzione dell’organizzazione sindacale (da ‘contrattualista’ a mediatrice sociale). Qualche dubbio però mi sovviene, soprattutto se rapportato alla mia realtà lavorativa. Sembra che il sindacato sia sempre più distante dalla reali esigenze dei colleghi. Sindacati troppo legati a tematiche come “uso di linguaggio inclusivo” e “sostenibilità” e poco attenti a ciò che accade sul posto di lavoro; non a caso stiamo ancora a parlare di “pressioni commerciali” come dieci anni fa, il che porta ad una amara rilfessione: l’inconsistenza delle proposte sindacali e dele azioni conseguenti che dovrebbero essere intraprese se si volesse davvero arginare il fenomeno o anche solo affrontarlo seriamente.

Lo sottolinea bene la SALLCA CUB. In un passo di un suo comunicato sindacale, in tema di pressioni commerciali, riporta:

“Tutti i sindacati sono stati molto prodighi nel sottolineare la propria forza e il proprio livello di rappresentatività (“iscriviamo il 75% dei lavoratori bancari”) ma non hanno saputo spiegare i motivi per cui una parte così significativa dei gestori e consulenti sia vittima di insonnia, sofferenza psichica, malessere psicologico, ricorso alle cure di specialisti in materia, mentre sempre più colleghi/e chiedono di cambiare mansione e in generale (anche quelli più equilibrati e motivati) provano disgusto e nausea quando devono iniziare una nuova settimana lavorativa.” Tratto da: PRESSIONI COMMERCIALI: NULLA DI NUOVO SUL FRONTE PARLAMENTARE)

Passeremo quindi dalla fallimentare politica sindacale “concertativa” a quella dell’ascolto? Ascoltare (davvero) gli altri è un’urgenza sociale. E sindacale.

Immagine: Satira marcia

By Pigi