A dicembre l’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia ha pubblicato un rapporto a cura di Sandra Mazzucchelli dal titolo “Conciliazione famiglia e lavoro. Buone pratiche di welfare aziendale”.

L’Osservatorio mette a disposizione, per chi lo desiderasse, l’e-book gratuito e scaricabile a questo link : Conciliazione famiglia e lavoro (in pdf – 2.850Mb – pp.277)

E’ uno studio interessante e teso ad identificare le diverse realizzazioni di un welfare aziendale che dovrebbe garantire buone pratiche di conciliazione famiglia-lavoro e che si scontra con le complessità e difficoltà di queste “policy” con fattori che possono essere politici, culturali, sociali ed economici.

Importante il richiamo che viene fatto al ruolo sociale delle Imprese, di attori principali e non solo di veicolo d’applicazione di norme generali.

Il contributo delle aziende, quali ambiti strategici e fondamentali nel processo di ricomposizione dei tempi di vita, assuma una significativa rilevanza; proprio le realtà imprenditoriali, secondo una visione di Corporate Citizenship, sono oggi chiamate a ben radicarsi nel proprio territorio e a diventare, quindi, un nuovo attore della società, con propri diritti e doveri di cittadinanza.

Un principio che andrebbe colto e sviluppato anche all’interno della nostra Azienda. Circa un anno fa, il 21 febbraio 2011 per l’esattezza, compariva a portale una nota sintetica dal titolo “Vita e lavoro. Come?”. In quelle poche righe UniCredit ci manifestava la sua più grande ambizione: garantire un sano equilibrio tra vita privata e vita lavorativa.

L’ambizione del Gruppo – ci dicevano – è quella di sviluppare le tematiche di Welfare e Conciliazione lavoro/famiglia per essere in grado di offrire soluzioni che rispondano sempre meglio alle aspirazioni e alle esigenze dei colleghi e delle loro famiglie. Parole sante! Mamma UniCredit vuole avvolgere tutti i suoi figli in un caldo ed amorevole abbraccio, coccolarli ed accudirli.

Anche l’allora capo dell’ HR di GBS, Marco Berini, in un meeting tra Oo.Ss. ed Azienda del lontano Ottobre 2010 aveva dichiarato che GBS affronta il tema della flessibilità e che questo argomento è sostenuto niente meno che dal Gran Capo in persona (Paolo Fiorentino).

Telelavoro ma non solo. Anche altre forme che consentono di essere produttivi a prescindere dal luogo dove si lavora e che sappiano venire incontro alle esigenze familiari dei colleghi.

Ma cos’è seguito di concreto? Un’indagine …. “di mercato”, come si fa per i detersivi o gli shampoo. Poi più nulla.

Anche il Telelavoro che dovrebbe essere il perno intorno al quale sviluppare un nuovo approccio al tema non è stato sviluppato. Anzi, i pochi colleghi che si sono avventurati nella sperimentazione sono trattati a tutti gli effetti come lavoratori di serie B.

Il Dr. Berini aveva dichiarato un anno e mezzo fa: “Il Telelavoro dovrà dare un vantaggio organizzativo per l’Azienda oltre che per il singolo”.

Sarà, ma qui di “organizzativo” (ed organizzato) c’è ben poco.

Persino nell’accordo siglato l’8 Marzo 2011 fra Ministero del lavoro e (tutte) le parti sociali sulla tematica di sostegno alle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro, spicca la possibilità di utilizzare il telelavoro in alternativa a congedi parentali o in periodi con maggiori esigenze di conciliazione.

Proprio come da noi! E’ triste dover ammettere che in UBIS, o meglio in Unicredit, la conciliazione Vita e Lavoro è e rimane un’utopia.

By aidos