Un numero sempre maggiore di italiani si sente mal rappresentato da questi sindacati; un manipolo di burocrati autoreferenziali che hanno perso il contatto con il mondo reale, protesi come sono a difendere i loro interessi ed il loro “status quo” fatto di privilegi e vantaggi. Ormai i burosauri sindacali sono vere e proprie imprese che generano business, tanto business. Una vera montagna di soldi. Hanno sostituito l’interesse per il lavoro ed il lavoratore con quello degli affari.

Ciò che si compie sotto i nostri occhi è il paradigma della crisi etica e politica del nostro Paese. Un decadimento morale a 360 gradi. Certo non si può fare di tutta l’erba un fascio; di sindacalisti onesti e preparati ce ne sono, ma come i fatti dimostrano, una tendenza generalizzata è più forte delle singole, poche persone.

Ora quello che preoccupa non è, per quanto grave, il fatto in sé, quanto piuttosto lo spettro che questo sia il preludio allo sviluppo di nuova cultura dominante, quella che premia i più furbi a danno degli altri.

Ora spetta a noi decidere se vogliamo continuare ad essere sudditi o riappropriarci della nostra dignità.

Sullo “scandalo Cisl” ecco due post presi da  aidos.altervista.org:

Sindacato: l’altra casta!

Siamo talmente assuefatti dal malaffare e dal clientelismo che c’è nel nostro Paese che il caso Cisl degli stipendi d’oro non fa neppure più notizia. In fondo, anche l’indignazione deve essere scelta con cura, altrimenti passiamo la giornata a roderci il fegato….che amarezza….

In Cisl scoppia il caso maxistipendi

Furlan promette trasparenza: “Basta cumuli tra stipendi e pensioni”. Ma Scandola che ha tirato fuori la questione rischia l’espulsione

L’articolo qui

“Lo scandalo Cisl? E’ ora di spazzar via il sindacalismo complice”

Intervista ad un sindacalista di Base (USB)

Se si perde la funzione primaria che è propria di chiunque abbia il mandato di difendere i lavoratori e contribuire alla loro emancipazione è consequenziale perdere ogni relazione tra ciò che si è, o nominalmente si è, e ciò che si fa.

L’articolo qui

By aidos