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Meda – Il sindaco? Un pesce d’aprile. Il Consiglio di Stato rinvia il giudizio alla primavera 2014

di Sonia Ronconi da il Giorno

NUOVA puntata nella contesa infinita sulla poltrona di sindaco di Meda. Ieri il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di revocazione presentato da Giorgio Taveggia, l’ex sindaco leghista, che ha deciso di resistere contro la sentenza che questa estate ha riportato in Municipio l’avversario Gianni Caimi, sostenuto dal centrosinistra. L’udienza decisiva è stata fissata per il 1° aprile 2014, quando si saprà chi dovrà governare la città. Nel frattempo non ci saranno sospensive e Caimi resta sindaco.

DIVERSE le chiavi di lettura dei due sfidanti. «Il Consiglio di Stato – spiega il vicesindaco Simona Buraschi – ha rinunciato alla sospensiva e ha fissato l’udienza di merito il 1° aprile e questo è un atto dovuto. Siamo convinti che sia solo un obbligo della legge che ha spinto il Consiglio di Stato a rimandare la decisione. E se Taveggia dovesse rinunciare salterebbe l’udienza finale». Non la pensa così Taveggia: «Confermo che ieri su espressa richiesta del presidente della V sezione del Consiglio di Stato l’udienza è stata rinviata nel merito. Ho motivo di ritenere che la ragione di questo rinvio dipenda dal fatto che il collegio intende acquisire il fascicolo che al momento, dopo la prima sentenza del Consiglio di Stato, si trova nella cancelleria del Tar della Lombardia».
Taveggia spiega che all’interno ci sono le buste sigillate delle schede elettorali originali e come da dichiarazione ufficiale della cancelleria dello stesso Tar di Milano non risultano essere state mai aperte.

CONTINUA Taveggia: «A questo proposito ricordo che il ricorso per revocazione da me proposto contesta le circostanze per la quale lo stesso Consiglio di Stato, in composizione collegiale diversa rispetto a quella che ha disposto l’udienza del 1° aprile, per un errore di fatto o mera percezione, avvenuto sicuramente in buona fede, spiegabile con la complessità degli atti, ha operato questa scelta. In sostanza l’unica cosa che chiedo, pur auspicando la finale conferma del giudizio del Tar Lombardia è che il Consiglio di Stato si pronunci sulle vere schede originali e non sui facsimile depositati. Cosa che avverrà, visto il rinvio al merito operato ieri mattina». ( … continua a leggere accedendo a Infonodo.org)

(immagine: http://paperproject.it/)

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