Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune considerazione sulla situazione "consorzio" in BNL

Consorzi ed esternalizzazioni,  ovvero la fabbrica dei disoccupati       

Tutte le sigle sindacali, del primo e del secondo tavolo sono scese in campo con l'obiettivo di stoppare le voglie di BNP e BNL tese a tagliare ancora il costo del lavoro ed aumentare i guadagni del Gruppo .
I consorzi e le esternalizzazioni tanto sbandierate, nel nostro settore stanno dimostrando che il fine e' solo quello di pulire i bilanci societari .
Per questo vogliamo indirizzare l'attenzione di chi ci legge verso una questione non di poco conto: cosa avverrà quando sarà creato il Consorzio ?

Una cosa è chiara, le Società Consortili nasceranno, come del resto hanno fatto alcuni Istituti di credito, con cessioni di ramo d’azienda (vedi art. 2112  Codice Civile). E’ proprio a questo articolo che ci vogliamo riferire.

Riportiamo pedissequamente la parte che ci interessa dell’art. 2112 c.c.

 

 – comma  3:   Il cessionario è tenuto ad applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento, fino alla loro scadenza, salvo che siano sostituiti da altri contratti collettivi applicabili all’impresa del cessionario. L’effetto di sostituzione si produce esclusivamente fra contratti collettivi del medesimo livello

Quindi:

 

Avremo il Gruppo BNL con il contratto del credito ed invece Arval e Real Estate, appartenendo a categorie merceologiche diverse, con quello del commercio ?

 

Avremo  “trasbordi” di personale, con la scusa della mobilità e l’accrescimento professionale, da un contratto all’altro ?

 

Avremo un contratto aziendale uguale per tutti?

 

Per tutelare al meglio i lavoratori, importantissimo sarà capire se si è davanti ad una vera cessione di ramo d’azienda o davanti ad una cessione mascherata.

Quindi esortiamo tutte le Sigle a porsi ed a porre  questa  domanda:  il settore ceduto ha una vera autonomia produttiva e funzionale?

 

Basti pensare negli anni passati (vedi FIAT) dove  ne abbiamo visti di tutti i colori, con giochetti di questo tipo hanno alleggerito i vari stabilimenti di migliaia di persone. 

 

Imprescindibili per noi  sono i punti, che orami abbiamo scritto molte volte, a garanzia delle lavoratrici e lavoratori e che permettano al Sindacato di blindare il processo:

 

  1.  l’effettiva e dimostrata convenienza economica
  2.  l'aspetto societario del nuovo soggetto ( Un consorzio con capitale a maggioranza   BNL  –  o con il socio Bnp  Italia – darà garanzie certe ai lavoratori inseriti )
  3. la clausola di rientro in BNL, qualora l'attività fosse ceduta a terzi, per tutti i lavoratori ex  BNL
  4. il mantenimento del ccnl del cia e di tutti gli accordi sottoscritti negli anni compresi FP Cassa etc.

 Per questo  pensiamo serva l’impegno di tutti i Sindacati a sostenere le richieste sopra esposte, per tutelare tutti i lavoratori e lavoratrici che verranno ceduti al Consorzio, pensiamo che la precarizzazione    non possa e non debba essere fine ultimo della Azienda.

    Esortiamo, quindi tutti le sigle Sindacali, se non ci dovessero essere tali garanzie, a non firmare (come  la FISAC-CGIL ed UNISIN del Monte  Paschi) accordi che possano portare i lavoratori  verso evidenti perdite di occupazione.

Per concludere una considerazione:

Entro febbraio ci saranno i C.D.A. delle varie Aziende del Gruppo interessate, come la mettiamo con il Presidente della BNL, Abete, con il vice Presidente, Erede, con l’Amministratore Delegato BNL, Gallia (nonché membro del CDA di BNP Paribas e Presidente di Findomestic), indagati dal Tribunale di Trani ?

Sappiamo bene che indagato non significa colpevole, ma sicuramente viene percepito come un “punto nero” che quantomeno delegittima l’operato di questi personaggi.

Riteniamo opportuno che prima di ogni decisione sulla formazione di Società Consortili, la proprietà Francese metta mano al Consiglio di Amministrazione e con coraggio cambi gli uomini sottoposti ad indagine dal Tribunale. Pensiamo che sia un segnale forte in un momento di cambiamento dell’Azienda ed in un frangente politico/economico  del Paese  “molto particolare”.

By jvb

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