Ripropongo quest’articolo di un ex Magistrato pubblicato da “Il fatto quotidiano” qualche mese or sono. L’articolo mette bene in evidenza i limiti e gli impatti che la riforma del lavoro – se passerà così come oggi viene licenziata dalla Camera e dla Senato – avrà sui lavoratori.

LAVORO: LA TRUFFA DEL REINTEGRO

di Bruno Tinti

 

Non avrei mai pensato di rivolgere al presidente Monti e al ministro Fornero la stessa domanda (retorica) tante volte fatta a B&C: ma ci siete o ci fate?

E invece… L’art. 14 comma 7 del ddl sulla riforma del lavoro (Tutele del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo) dice: “il giudice che accerta la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo (sarebbe il licenziamento per motivi economici) applica la medesima disciplina di cui al quarto comma del medesimo articolo” (il reintegro ). E, poco più avanti: “nelle altre ipotesi in cui accerta che non ricorrono gli estremi del predetto giustificato motivo, il giudice applica la disciplina di cui al quinto comma”. Che consiste nel dichiarare “risolto il rapporto di lavoro con effetto dalla data del licenziamento e condannare il datore di lavoro al pagamento di un’indennità risarcitoria onnicomprensiva” (l’indennizzo).

TUTTO RUOTA intorno a due paroline: “manifesta insussistenza”.

(Leggi l’intero articolo di Bruni Tinti – Lavoro: la truffa del reintegro)

By aidos