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Ubis: che tristezza…

Unicredit, quando il sindacato si fa giallo Un carteggio tra un dirigente sindacale e un funzionario della banca per levare la parola a chi si oppone alle esternalizzazioni [Checchino Antonini]

«Meno male che esisti. Come sta l’energumeno?».

«Sempre lo stesso diffidente e contrario per definizione. Ci vediamo appena toglierete il blocco delle relazioni. Ma… li hanno commissariati?».

«No sono a piede libero, l’unico modo per renderli inoffensivi sarebbe togliergli le cedole non presentarli… Ci manchi ( dal punto di vista delle relazioni si intende)».

Questo dialogo, pubblicato stamattina dal quotidiano Liberazione, è ricavato dallo scambio di mail tra un dirigente della Fisac Cgil, sigla maggiormente rappresentativa del suo comparto, e il responsabile delle relazioni sindacali di un colosso del settore, Unicredit. L’”energumeno”, invece, è un rappresentante aziendale romano della Fisac Cgil.  (continua…)

E’ finito tutto in una bolla di sapone.  Non ne avevamo dubbi! A parte la presa di posizione del SALLCA-CUB, le altre organizzazioni hanno semplicemente voltato la testa dall’altra parte; come se la faccenda  fosse solo questione interna ad una sigla. E’ il tipico esempio di come funziona la democrazia sindacale in molte aziende. Riti privi di senso, grandi pomposità e permalosità, trattative che seguono schemi da gioco delle parti, reati di lesa maestà dietro ogni angolo, resistenza alle innovazioni, disinteresse per il futuro e soprattutto per le conseguenze ultime delle proprie azioni.

Parafrasando Pieraccioni nel film “Il Ciclone”:

La vita di paese è fatta così. Non ci son segreti. Le notizie volano come i coriandoli. Si sa tutto di tutti. E comunque, il giorno dopo è finito il carnevale, e ‘un gliene frega più nulla a nessuno.

Ma qui il “carnevale” è finito ancora prima d’iniziare!

By aidos

2 thoughts on “Ubis tristezza infinita.”

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