L’utilizzo del #GreenPass sta creando più problemi di quanti ne dovrebbe risolvere. Dal punto di vista sanitario sta mostrando tutti i suoi limiti, anche a livello scientifico i dati sono molto discordanti (in questo Paese si è sani per decreto, non perchè lo dica la medicina). Se a questo ci affianchiamo anche quelli legali la frittata è fatta.

E come sempre il nostro Governo scarica sui cittadini le incombenze. Quanti sono gli esercenti, i barsiti, i negozianti che conoscono le normative sul trattamento dei santi sanitari (perchè il GP è un dato sanitario) previsti dalla legge sulla privacy? Quanti sono coloro che sanno che neppure gli operatori di pubblica sicurezza possono chiedere di visionare il green pass se non è stata concessa loro nominativamente apposita autorizzazione dall’ente preposto alla conservazione e divulgazione degli stessi (Ministero della Salute)?

Quello che purtroppo la maggioranza delle persone non conosce sono i rischi sia penali che amministrativi che da tale violazione derivano.

E’ vero che in #Draghistan il nostro autocrate ed il suo ViceRè di leggi, norme e costituzione se ne fanno un baffo; ma noi siamo la plebe. Se noi una violiazione la commettiamo poi ne paghiamo il prezzo.

Ben venga quindi una forza sindacale (l’unica che io sappia nel settore bancario) che si è mossa per tutelare le migliaia di lavoratori che si trovano ogni giorno a dover operare in possibile violazione della Legge. Dove sono fabi, fisac cgil, unisin, uilca,first cisl? Per loro va tutto bene?

Ricevo e divulgo con piacere l’iniziativa della SALLCA CUB


DA CUB SALLCA

A ISCRITTI/E E LAVORATORI/TRICI DEL CREDITO

Come avevamo paventato, il controllo del Green Pass alla clientela che viene in banca è stato demandato ai dipendenti.

Anziché demandare a personale dedicato e formato i controlli obbligatori per legge, o ricorrere a strumenti tecnologici per le verifiche in automatico, il compito è stato addossato a lavoratori e lavoratrici come ulteriore incombenza.

Come se non bastassero le pressioni commerciali, i budget impossibili, i vuoti di organico, adesso arriva anche il controllo del green pass alla clientela.

I comportamenti delle banche sono difformi tra di loro, ma il tratto comune sembra essere l’improvvisazione con cui le disposizioni sono state varate.

E’ fin troppo prevedibile il potenziale di tensione che può emergere, nei rapporti con la clientela, con rischi di aggressione anche fisica nei casi limite.

I rischi possono essere anche legali, però, soprattutto se il personale cui viene chiesto di effettuare i controlli non è preparato sul delicato tema del rispetto della privacy. Abbiamo scritto al Garante della Privacy per chiedere di verificare la legittimità delle disposizioni impartite e la loro coerenza con la salvaguardia della riservatezza dei dati personali.

By Pigi