BOCCIATO IN ASSEMBLEA L’ACCORDO UBIS

I LAVORATORI PREOCCUPATI PER IL LORO POSTO DI LAVORO CHIEDONO IL REFERENDUM

 

I lavoratori di UBIS Polo di Palermo, riuniti oggi in assemblea, manifestano, per la prima volta nella storia del sindacato bancario, preoccupazione per il loro posto di lavoro.

L’accordo UBIS del 17/02/2012 viene contestato per i seguenti motivi:

annulla e sostituisce gli accordi precedenti che fornivano garanzie reali indipendentemente dalle cause ed indefinitamente nel tempo;

il comma 2 dell’art. 9 garantisce il personale che dovesse risultare in eccesso, esclusivamente a causa di decisioni UNICREDIT, per sei anni dal verificarsi dell’evento con limite temporale 31/12/2015. Quindi il personale che dovesse rischiare il posto di lavoro per decisione dell’azienda acquisente o che venisse esternalizzato dal 1/1/2016 non avrebbe alcuna garanzia;

Il comma 4 dell’art. 9 il quale prevede, in caso di esternalizzazione, che le parti ricerchino soluzioni migliorative nell’ambito delle previste procedure, non garantisce nulla. Le previste procedure rientrano nell’art. 47 della Legge 428/90, ai sensi della quale, decorsi 10 giorni di trattativa senza raggiungere alcun accordo, la trattativa si intende conclusa (l’azienda fa quello che vuole nel rispetto dell’art. 2112 C.C.).

I lavoratori, all’unanimità, stigmatizzano il comportamento delle Organizzazioni Sindacali trattanti e le invitano ad avviare un processo democratico sottoponendo l’accordo UBIS del 17/02/2012 a referendum, nello spirito dell’accordo quadro intercofederale del 24 ottobre 2011.

 

Palermo 8 marzo 2012

RR.SS.AA. Fisac Cgil ed UGL UBIS Polo di Palermo

By aidos