Una lettera destinata a far discutere

«Non andrò mai più in quel supermercato. Permette di girare con il burqa, è illegale»

Martedì 13 Agosto 2013
Il velo delle polemiche
Lettera di una maestra: «Mi occupo di integrazione, ma la sicurezza va tutelata»

È un caso destinato a far discutere quello sollevato dalla maestra di scuola primaria del Comasco con una lettera inviata al nostro giornale. Elena Seregni, infatti, oltre all’insegnamento per così dire “normale”, nell’istituto comprensivo in cui lavora ricopre anche l’incarico di referente principale per favorire l’integrazione dei bambini stranieri ed extracomunitari. Insomma, una persona che tutto si potrebbe definire tranne che razzista o xenofoba. Eppure, la presenza di due donne di religione islamica completamente velate dal burqa e incrociate al supermercato Bennet al confine tra Como e Montano Lucino le è risultata assolutamente intollerabile. Ecco perché, direttamente dalla lettera inviata alla redazione.
«Mentre giravo tra gli scaffali – racconta – ho notato la presenza di due persone dal volto completamente oscurato da un velo. Ero sicura di ricordare che la legge italiana impone che nei pubblici esercizi si debba essere riconoscibili. Quindi, dopo aver terminato la spesa, mi sono rivolta alla cassiera per chiedere spiegazioni».
Il colloquio non ha prodotto granché. «La cassiera mi ha risposto che era a conoscenza del fatto che a volte all’interno del punto vendita circolano persone non riconoscibili – scrive Elena Seregni – ma che all’ingresso non creano difficoltà. Ho quindi pensato di rivolgermi alla cassa centrale, sperando di trovarvi un responsabile del punto vendita; l’ufficio, però, era vuoto e ho così chiesto spiegazioni alla guardia giurata che stanziava all’esterno. Ma la risposta è stata la medesima». Insomma, un sostanziale girare a vuoto, con sentimenti di rabbia e delusione crescenti.
«Alla fine – prosegue la maestra – stanca di risposte evasive, ho fatto presente quanto avevo notato alla persona che in quel momento era in servizio al punto di accoglienza dei clienti, proprio all’ingresso del supermercato. Mi è stato risposto che le persone erano velate per motivi religiosi e che, pur essendo a conoscenza della disposizione di legge, lui non poteva far nulla perché non era un rappresentante delle forze dell’ordine. “Signora”, mi ha detto, “se non fanno qualcosa i carabinieri, io non posso impedire a nessuno di entrare”». … continua …

(Immagine estranea all’articolo. Fonte: tumblr.com)

By aidos