Si spendono molte parole su come gestire i fallimenti ma ci si sofferma poco su come gestire il successo. Restare sobri dopo un’ubriacatura dovuta a strepitosi risultati elettorali in effetti può risultare difficile, ma qui, in effetti, si esagera. Leggere l’articolo qui sotto mette l’orticaria. Ma chi scrive i discorsi alla ns. premier?

Quindi si vuole legittimare il “sabotaggio” operato da Kiev dei protocolli di Minsk? Si vuole di fatto rivendicare come legittimo l’intervento occidentale nel mettere fine alla presidenza di Viktor Yanukovich?

Se di Rissorgimento si vuol parlare, inteso come popoli che rivendicano la propria identità e la propria unità nazionale, sarebbe a ruoli invertiti: le regioni abitate da popolazioni russofone – e che parlano esclusivamente russo – chiedono di staccarsi dall’Ucraina e riunirsi alla Russia. Un po’ quello che avvenne nel 1991 nel Kosovo durante il conflitto serbo-bosniaco: perchè gli albanesi poterono dichiarasi indipendenti e staccarsi dalla Serbia?

Un referendum clandestino che certo non aveva tutti i crismi della legalità bastò a garantire il sostegno della Nato (sempre loro!) agli albanesi. Prevalse ieri come oggi la salvaguardia degli interessi a stelle e strisce.

Con noi complici.

By Pigi