Su Open Franco Bechis scrive: «Maurizio Landini con la sua Cgil ha scritto la sua manovra economica inviando alla commissione Bilancio del Senato 51 pagine di emendamenti che modificano fino ovviamente a stravolgerla la legge di Bilancio 2024 firmata da Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti. Le modifiche di Landini comportano 87 miliardi, 32 milioni e 650 mila euro di maggiore spesa pubblica. A copertura sono indicati – anche se temporalmente disallineati alla spesa proposta – 13 miliardi e 730 milioni di euro tra tagli alla spesa o maggiori entrate fiscali. Resta quindi un buco da 73 miliardi e 302 milioni di euro. L’unica soluzione indicata nelle 51 pagine è assai generica: quella del “recupero dell’evasione fiscale”. Non è indicato come, ma se qualcuno mai trovasse la ricetta in Italia non ci sarebbe più evasione fiscale».

Per capire il fallimento dell’iniziativa di Maurizio Landini bastano due elementi: innanzi tutto comparare la foto della manifestazione al Circo Massimo di Sergio Cofferati contro la finanziaria del governo Berlusconi del 1994 (iniziativa che unì il fronte sindacale e divise la maggioranza di centrodestra) alla foto di piazza del Popolo con la manifestazione di Landini contro la legge di bilancio del governo Meloni (iniziativa che ha diviso il movimento sindacale e compattato la maggioranza); poi, sempre per comprendere il profondo fallimento della Cgil, si deve considerare come l’ex segretario della Fiom abbia dovuto e potuto contare solo (e poco) sul pubblico impiego senza alcuna vera mobilitazione dei “suoi” metalmeccanici.

Mi pare che nonostante tutta la fuffa mediatica il sindacalista reggiano sia stato ben consapevole della inconsistenza della sua strategia e da qui derivi una disperazione che (anche grazie a una sbandata cultura politica) gli fa comparare il suo sciopero a quelli del 1943 e gli fa fare quelle strampalate richieste di una nuova finanziaria ben sbeffeggiate da Bechis.

Via Tempi.it

By aidos