La “terza via” tra Marxismo e Capitalismo fu anche quello che riporta in maniera sarcastica Di Stefano. Ma fu anche e soprattutto un nuovo sistema politico ed economico che combinava corporativismo, totalitarismo, nazionalismo e anticomunismo. Detto ciò quel fascismo è per fortuna nostra morto e sepolto e non tornerà.

Ma questo non significa che viviamo in un Paese libero. Oggi ben altre forme di “dittatura” ci limitano. La dittatura del “pensiero unico” per esempio. Se non si pensa in un determinato modo non si è considerati moderni, aperti e tolleranti. Chi esce dal coro e non si allinea ai canoni del pensiero unico, chi crede che la verità non possa essere manipolata a piacimento viene emarginato, bollato e messo alla berlina. Lo abbiamo visto con il DDL Zan, con i vaccini per il coso19 e per il lasciapassare verde. Già, perché il pensiero unico tollera solo servi e schiavi della “verità” unica che esso stesso produce. Per esempio la scienza elevata a dogma. A religione di stato. Chi non si allinea viene messo fuori dalla società. Nella patria del diritto abbiamo persino accettato passivamente che venisse estromesso per anni il Parlamento o che la UE venga a comandare impunemente in casa nostra (vedasi quell’obbrobio di piano chiamato PNRR). Citando Giuseppe Liturri: “per avere 50 miliardi di prestito (se tanti o tanto pochi saranno) ne dovremo garantire 60 ! Come Totò e Peppino, come Benigni quando va dal DIRETTORE! per un prestito e quello gli fa, okkei, fammi vedere le garanzie ….  E poi toccarsi le palle, come sempre quando arrivano con un “ambizioso programma di riforme” cioè tagli e balzelli senza i quali la UE non caga il lesso: vedrete quante terapie intensive ci faran fare con quei soldi, e i taglieggiamenti a patrimoni (casa) e pensioni. E’ per questo che i kompagni so’ tutti europeisti: la UE esegue i loro sogni bagnati, loro devono solo fare il tifo e dire:  “ce lo chiede l’Europa” … “

Intanto scanniamoci sul ritono del fascismo…


Centenario della Marcia di Roma.

Il mio sogno è che oggi stesso, tutto ciò che fu costruito dal Fascismo sparisca in un istante. In un secondo via edifici, leggi, città, istituti, enti, scuole, ospedali, strade, monumenti, stadi, case popolari. Non ci meritiamo questo schifo.

Che sparisca tutto ciò che fu fatto e concepito da chi aderì al Fascismo. Sparisca Pirandello, si volatilizzi fra le mani di chi la sta leggendo in tutto il mondo, la copia di Uno Nessuno Centomila. Cancellate Ungaretti, D’Annunzio, quel pazzo di Ezra Pound.

Via Marinetti e il futurismo! Scompaiano i quadri di Depero, Balla, Carrà, i mosaici di Sironi. Che finiscano in terra spaccate in mille pezzi quelle diamine di statue di Boccioni il futurista, di Thayaht, di Arturo Martini, di quel criminale di Duilio Cambellotti!

Che gli abitanti della Garbatella scomparsa, vengano portati a Corviale. Il Frecciarossa a Milano arrivi in un capannone industriale, i tuffatori che si allenano nelle piscine del Foro Italico fra i mosaici, si tuffino nella “vela di Calatrava” in mezzo ai topi e l’immondizia.

Che sparisca l’università La Sapienza a Roma, e smetta di ammorbare con le sue architetture razionali di Piacentini i poveri democratici ragazzi che la stanno occupando. Vadano nella palude riapparsa al posto di Latina, a ripopolarla di zanzare ecosostenibili.

Sogno che sparisca davvero tutto per sempre, e che quei poveracci che campano letteralmente di libri, fumetti, editoriali, spettacoli teatrali, film, trasmissioni tv, comparsate politiche contro il Fascismo, per mangiare siano costretti a lavorare. Addio.

Simone Di Stefano

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By aidos