Ricapitolando: il mafioso che ti presta danaro a tassi astronomici è – giustamente – un atto illegale. Uno Stato che ti chiede l’acconto dal 100-130%  di ciò che ancora non hai guadagnato è legale.

Sarà, ma secondo me non c’è discrepanza tra le due cose…

 

Acconti e salassi

È accettabile che lo Stato pretenda, oggi, l’intero prelievo fiscale su un reddito che ancora dobbiamo guadagnare?
 
Può apparire noiosa materia per commercialisti. Ma le decisioni appena varate dal governo per coprire la seconda rata IMU 2013 tramite anticipi e aumenti IRES e IRAP fanno a pezzi qualsiasi illusione sullo Stato di diritto e, pertanto, ci riguardano tutti.

Il fatto iniziale è, come noto, la promessa di eliminare l’IMU sulla prima casa. In realtà, l’IMU come imposta non è stata eliminata: è stata solo sospesa per l’anno 2013. Le alternative sono due: o si fa credere agli elettori che l’imposta non esiste più e quindi, di volta in volta, al momento del redde rationem occorre trovare una copertura specifica per poterne rinnovare la sospensione, oppure arriverà il giorno in cui si dirà chiaramente che l’IMU ancora esiste e che, non sapendo più dove trovare le coperture, va pagata anche sulle prime case, essendo un’imposta ancora vigente.

Già questo appare sintomatico del grado di schizofrenia del nostro ordinamento tributario, incapace di fornire uno straccio di stabilità al sistema delle imposte, già dure da digerire di per sé, ancora più dure da conviverci se l’incertezza che aleggia su cosa e quanto dobbiamo non ci consente di fare programmi su come, dove e quanto destinare spese, risparmi e investimenti.

Attualmente, il governo persegue la prima strada di individuare volta per volta le coperture necessarie a abolire non già l’IMU, ma le rate dovute….(continua a leggere cliccando sul logo qui sotto)
 

 

 

By jvb