Un messaggio da Pro Vita & Famiglia.

Un professore di Roma è nella bufera per essersi rifiutato di sottomettersi all’ideologia gender nella sua scuola.

Non ha accettato di chiamare con un nome maschile una studentessa femmina (che “si sente un maschio”), e ora rischia sanzioni disciplinari e legali.

L’ideologia gender sta diventando sempre più una vera e propria dittatura, che punisce chi non si allinea ai suoi dogmi.

L’ho denunciato sul principale portale di informazione scolastica, chiedendo l’intervento del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara:

“Carriera alias”. ADESSO BASTA!

Il professore di Roma sta ricevendo attacchi violenti sui social e sulla stampa: non dobbiamo lasciarlo solo!

Qualche mese fa il Liceo Cavour di Roma ha approvato la cosiddetta “carriera alias”.

Uno strumento inventato dal movimento LGBTQ per trattare gli studenti non come maschi o femmine ma in base all’identità di genere che loro dicono di “autopercepire”.

La scuola accetta di chiamare gli studenti con nomi scelti da loro e consente di entrare in bagni e spogliatoi “neutri” a prescindere dal sesso biologico.

Uno strumento ideologico e soprattutto ILLEGALE.

Una studentessa del Liceo Cavour che “si sente maschio” si è appellata alla “carriera alias” per firmare un tema in classe non col suo reale nome anagrafico, ma con un nome finto declinato al maschile.

Il suo professore – giustamente! – si è rifiutato di riconoscere questo nome inventato, ribadendo che quella che aveva davanti era a tutti gli effetti una studentessa, una ragazza, una femmina.

Apriti cielo! Il professore è stato immediatamente attaccato a mezzo stampa dal movimento LGBTQ, che lo accusa di “transfobia” e ha chiesto provvedimenti disciplinari e legali nei suoi confronti.

Siamo arrivati alla follia.

Un professore rischia il posto di lavoro e conseguenze legali molto peggiori perché ha chiamato una ragazza col suo nome e si è rifiutato di adeguarsi alla sua “autopercezione” di genere.

DIFENDIAMOLO! Firma subito per esprimere la tua solidarietà col professore incriminato e per chiedere che sia TUTELATO dal Ministero dell’Istruzione!

La situazione nelle scuole italiane sta diventando insostenibile, drammatica.

Gli attivisti politici LGBTQ continuano a entrare nelle classi per parlare di identità di genere e orientamento sessuale.

Sempre più scuole approvano la “carriera alias” e aprono i “bagni neutri”.

Adesso, i professori che non si adeguano vengono minacciati di conseguenze disciplinari e legali.

ADESSO BASTA!

By aidos