Siamo tutti in trepidante attesa dell'annunciato piano industriale che partirà da due certezze: i top manager, che hanno portato il gruppo Carige ai risultati che purtroppo conosciamo, non saranno chiamati a rispondere del loro operato (salvo provvidenziali interventi della magistratura), mentre a pagare per risollevare i conti saranno solo i lavoratori. Non c'è bisogno di essere indovini per sapere cosa conterrà il "pacco regalo" che stanno preparando ai nostri danni:

  • Riorganizzazione dell'organigramma e delle diverse strutture del Gruppo (con possibili accorpamenti di banche) e chiusura di decine di filiali, con conseguenti tagli di posti di lavoro, problemi di ricollocazione e mobilità, aumento di  carichi di lavoro e responsabilità.
  • ESUBERI derivanti dai processi di cui sopra. 
  • Rischio di esternalizzazioni con annessi lavoratori-OGGETTO.
  • Taglio sostanzioso del VAP.
  • Utilizzo sempre più frequente degli assegni ad personam per i FEDELISSIMI.

Tutto ciò segue ad una gestione corrotta, con un ruolo di oggettiva connivenza della politica (bipartisan per usare un termine di moda) e dei poteri forti cittadini genovesi ed il tacito consenso delle  organizzazioni sindacali firmatarie. Ricordiamo anche che il disastro è avvenuto sotto la gestione di Berneschi, che, quando fu costretto alle dimissioni in Carige,  non sentì neppure l'opportunità di dimettersi da vicepresidente dell'Abi. (… continua a leggere il comunicato accedendo a sallcacub.org)

By jvb