Le banche italiane accelerano sul ricambio generazionale con l’ingresso, nei sei anni di crisi, di 20.550 giovani a fronte di circa 40 mila uscite volontarie. Ben diverse, secondo l’analisi della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) la situazione in Europa dove si è assistito, contemporaneamente, alla perdita di 328.000 posti di lavoro in banca, ed il 70% di questi si è trattato di licenziamenti. (articolo qui)

Mi sfugge qualche cosa…qui si dice che il rapporto tra assunzioni e pensionamenti è di 1 a 2.

Se le principali banche (UniCredit ed Intesa in testa) hanno esodato lavoratori con rapporto di 1 a 3 o addirittura 1 a 5,  e se la matematica non è un’opinione, per far “quadrare il cerchio” ci devono essere istituti di credito che hanno visto aumentare il proprio personale con assunzioni di gran lunga maggiori delle uscite per esodo, pensionamento e licenziamenti/dimissioni.

Confidiamo che il Corrierone ci dica quali sono di grazia questi istituti, altrimenti saremo costretti ad annoverare l’articolo tra le “Fake news”…

 

By aidos