(…) Nel negoziato c’è quindi una parola che è destinata ad avere un peso sempre maggiore e cioè la fungibilità. Ovvero, traducendo con una estrema semplificazione, la flessibilità nelle mansioni e negli inquadramenti che si rende necessaria soprattutto quando ci sono delle acquisizioni o delle fusioni e si verifica la sovrapposizione dei ruoli. In prospettiva la fungibilità diventa un tema fondamentale che serve per sviluppare le persone in tutte le mansioni disponibili in un sistema organizzativo più flat e meno gerarchico, tipico dei modelli agili e snelli (…) La semplificazione non dovrà però riguardare solo inquadramenti e mansioni, ma anche altre tematiche, come per esempio l’articolazione degli orari di lavoro o la mobilità, per rendere la disciplina più attuale, ma anche più agevolmente applicabile ed esigibile. (…) (Tratto da “Rinnovo contratto bancari: richieste sindacali per aumento del 20%, ma banche puntano su semplificazione” IlSole24Ore del 19 ottobre 2023 più sotto allegato)

In pratica ci offriranno più smartworking e forse qualche ora di lavoro in meno per avere in cambio la cessione della professionalità. Sarebbe bello capire come ABI pensa di attrarre i giovani con una simile politica lavorativa.

Già il Jobs Act (articolo 3 del DLGS 81/2015) aveva stabilito che la valutazione dell’equivalenza di mansioni non era più affidata ad un giudice ma alla contrattazione collettiva. Quindi ora ci dovremo aspettare il peggio?

La categoria dei quadri bancari trova la sua prima collocazione col CCNL del 30 aprile 1987. Era così adottata per i quadri la declaratoria che definiva questi ultimi come personale che in posizione superiore agli impiegati con il grado di capo ufficio era incaricato di mansioni di particolare responsabilità sul piano gerarchico o funzionale. E’ alla fine degli anni 90, per contenere il costo del personale e (si diceva) per avvicinarlo a quello degli istituiti esteri, che maturò la decisione di riorganizzare l’inquadramento del personale. Fu quindi con l’accordo quadro del 28 febbraio 1998 che venne definita la nuova categoria dei quadri direttivi che andava a comprendere e ad assorbire quella dei funzionari. Il CCNL 11 luglio 1999 arrivava ad eliminare la tradizionale partizione tra contratto del personale direttivo e del personale non direttivo ed adottava un contratto unico per i quadri direttivi e le restanti aree professionali.

Il contratto collettivo definisce quadri direttivi i lavoratori/lavoratrici che, pur non appartenendo alla categoria dei dirigenti, siano stabilmente incaricati dall’impresa di svolgere, in via continuativa e prevalente, mansioni che comportino elevate responsabilità funzionali ed elevata preparazione professionale e/o particolari specializzazioni. Probabilmente sarà questa la parte normativa destinata a sparire? Insieme ovviamente all’art 88 del vigente CCNL che già oggi parla di fungibilità nell’ambito della categoria dei quadri direttivi. Probabilmente questa fungibilità si estenderà inglobando anche le Aree Professionali? Questa sarebbe anche la controprova che le dichiarazioni di Mr. Orcel fatta alla convention fabi (ovvero i lavoratori non vogliono più soldi ma crescita professionale ed inquadramenti più alti) era solo fuffa. Sull’argomento vi sblocco un ricordo che potete leggere qui: Ma Mr. Orcel si ascolta mentre parla?

Per avere il tanto decantato aumento contrattuale e rimodulazione calcolo TFR al periodo pre crisi finanziaria dovremo cedere la nostra professionalità? Intanto sono già trascorsi 292 giorni dalla scadenza del ns. contratto.

Articolo citato:

Rinnovo contratto bancari: richieste sindacali per aumento del 20%, ma banche puntano su semplificazione

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By aidos