Intesa Sanpaolo, nel corso di un incontro con i sindacati dei bancari, ha annunciato l’intenzione di lasciare a casa almeno 50 persone da Banca Monte Parma, per ridurre “in via strutturale il costo del lavoro di ulteriori 3 milioni di euro”. A meno che tutti i dipendenti non accettino di mantenere riduzioni straordinarie sui compensi.

A comunicarlo sono le Rsa di Banca Monte Parma e la delegazione del Gruppo Intesa Sanpaolo di Fabi-Fiba, Cisl-Fisac e Cgil-Uilca, che hanno incontrato la dirigenza di Intesa il 24 gennaio a Milano. Dovevano discutere del rispetto dell’accordo sindacale siglato nel 2012, quando con un sacrificio economico allargato a tutti i dipendenti, venne evitato un brusco taglio del personale. Ma “nel corso dell’incontro, anziché procedere al rispetto dell’accordo 14.01.2012, con la definizione di tutti gli aspetti contrattuali dell’equiparazione economica e normativa dei colleghi di Banca Monte Parma nel Gruppo ISP, la delegazione aziendale (Banca e Gruppo) si è presentata concentrando nuovamente l’attenzione sull’andamento della Banca, senza fornirci gli ulteriori dati informativi richiesti. L’azienda ha richiesto ulteriori riduzioni del costo del lavoro, a carico dei dipendenti, attraverso la proroga dell’accordo esistente, con l’intento di rimandare ulteriormente il nostro ingresso, a tutti gli effetti, nel Gruppo”.

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By jvb