«Un uomo da solo può fermare la storia. Può spostare le montagne.

Il Sabato rende omaggio a quest’uomo che ognuno di noi ha dentro di sé».

Ecco come un giovane attivista raccontò la strage del regime comunista

 

Il 4 giugno 1989 l’esercito cinese spense nel sangue la protesta dei giovani cinesi in piazza Tien an men. Fu in quell’occasione che il settimanale Il Sabato pubblicò un manifesto raffigurante l’immagine simbolo di quella rivolta: un giovane che, con la sola forza del suo corpo e della sua ostinazione, impedì la marcia ai carri armati. Il settimanale corredò la foto con questo esergo: «Un uomo da solo può fermare la storia. Può spostare le montagne. Il Sabato rende omaggio a quest’uomo che ognuno di noi ha dentro di sé».
Di seguito vi proponiamo la lettura dell’intervento che Li Lu Male, uno dei portavoce del movimento studentesco di allora, fece al Meeting di Rimini il 14 luglio 2004. Li Lu, scampato alla strage, riparò negli Stati Uniti dove denunciò davanti all’assemblea dell’Onu i crimini del governo comunista cinese. È triste notare come molto delle sue speranze e aspettative, a tanti anni di distanza, siano andate deluse.

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By aidos