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70 anni fa la Democrazia Cristiana di Alcide de Gasperi vinceva le elezioni politiche del post fascismo e schierava l’Italia con gli Stati Uniti, fermando ogni ambizione sovietica sul nostro Paese. Oggi dovrebbe essere un giorno di festa, ma quando perdono i comunisti è proibito festeggiare. 

A cura di Giorgio La Porta –  7 di mattina, accendo il pc, il tempo di un caffè per capire chi sono e dove sto. Guardo il calendario e leggo 18 aprile. In meno di tre secondi la mia mente vola a quel 18 aprile 1948, il giorno della scelta di campo che cambiò definitivamente la storia del nostro Paese. Il giorno delle forze democratiche guidate da De Gasperi che lottarono fino all’ultimo voto contro il fronte popolare dei socialisti e comunisti. Avevano un logo modernissimo che raffigurava Garibaldi, ma se avessi girato la scheda avresti visto l’immagine di Marx. Un logo un programma. Ricordo mia nonna che mi raccontò che quelle elezioni furono partecipatissime e lei per la prima volta poté votare e sostenere Alcide De Gasperi.

Fu lui il protagonista indiscusso di quell’epoca. In lista anche un giovanissimo Giulio Andreotti.

Nella mia testa appaiono magicamente immagini in bianco e nero di folle in piazza, di strade piene di manifesti e volantini, di comizi partecipatissimi. Sorrido pensando ai comizi di Totò nel film ‘gli onorevoli’ e penso che quella voglia della gente di scrivere la storia fosse una priorità assoluta.

Si usciva dalla dittatura e a pochi chilometri da noi un regime comunista spietato minacciava l’Europa. Ogni voto era determinante per fermare quell’invasione. Nessuno rinunciava a votare dopo 20 anni di fascismo, quando le ferite delle foibe e dei massacri erano ancora sanguinanti.... continua qui

By aidos