Via Fratelli D’Italia AlleanzaNazionale TriesteAncora queste porcate yugo-nostalgiche con i soliti comunisti! Sfruttando la ricorrenza del 1 maggio, giorno di festa per TUTTI i lavoratori, questi frustrati con la stella rossa titina hanno sfilato con questo vergognoso simbolo, ricordando così l’inizio dell’occupazione titina a Trieste! 40 giorni bui in cui vennero uccisi nostri concittadini….Che schifo! Ignoranti! SIAMO NEL 2014!

Yugo-nostalgia titoista presente anche quest'anno durante la carovana folcloristica che, come ogni anno, attraversa le vie della città. Il giornalista de "Il Piccolo" immortala uno dei principali simboli che sfilano durante il corteo del 1° Maggio a Trieste. Manifestazione autorizzata che porta in se la rivendicazione anacronistica di uno dei periodi più bui e sofferti dalla nostra città; ricordare i 40 giorni di occupazione titina nel 2014 è il pretesto di alcuni per riaffermare quella storica e partigiana frustrazione di non poter vedere Trieste annessa alla Yugoslavia.
Si rinnova annualmente quindi, nel voler portar con se tali vessilli, l'appartenenza ideologica di quelle sigle sindacali e forze politiche locali legate a bandiere rosse e falci e martello, quali eredi spirituali di quell'ingresso di morte e odio anti-italiano che portò con se il IX Corpus titino e le sue bande armate.
Nulla a che vedere con il mondo del lavoro, nulla a che vedere con la tutela dei principi democratici, nulla a che vedere col tessuto sociale odierno.

Yugo-nostalgia titoista presente anche quest’anno durante la carovana folcloristica che, come ogni anno, attraversa le vie della città. Il giornalista de “Il Piccolo” immortala uno dei principali simboli che sfilano durante il corteo del 1° Maggio a Trieste. Manifestazione autorizzata che porta in se la rivendicazione anacronistica di uno dei periodi più bui e sofferti dalla nostra città; ricordare i 40 giorni di occupazione titina nel 2014 è il pretesto di alcuni per riaffermare quella storica e partigiana frustrazione di non poter vedere Trieste annessa alla Yugoslavia.
Si rinnova annualmente quindi, nel voler portar con se tali vessilli, l’appartenenza ideologica di quelle sigle sindacali e forze politiche locali legate a bandiere rosse e falci e martello, quali eredi spirituali di quell’ingresso di morte e odio anti-italiano che portò con se il IX Corpus titino e le sue bande armate.
Nulla a che vedere con il mondo del lavoro, nulla a che vedere con la tutela dei principi democratici, nulla a che vedere col tessuto sociale odierno.

By aidos