Le nuove indicazioni dell’Ispettorato nazionale del lavoro sul controllo a distanza dei lavoratori

di Marina Crisafi – Con la circolare n. 5/2018 (sotto allegata), l’Ispettorato nazionale del lavoro ha fornito indicazioni operative su diverse problematiche relative all’installazione e utilizzazione degli impianti audiovisivi e degli altri strumenti di controllo sul luogo di lavoro.

L’obiettivo, in conformità a quanto dispone l’art. 23 del dlgs. n. 151/2015 che ha modificato l’art. 4 della legge n. 300/1970, è quello di “contemperare, da un lato, l’esigenza afferente all’organizzazione del lavoro e della produzione propria del datore di lavoro e, dall’altro, tutelare la dignità e la riservatezza dei lavoratori”.

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Quattro le questioni trattate (istruttoria delle istanze presentate; tutela del patrimonio aziendale; telecamere; dati biometrici) che vanno in un certo modo ad ampliare la facoltà di installazione degli impianti nelle sedi di lavoro.

Tra le novità, infatti, si segnala la possibilità che la telecamera inquadri direttamente il dipendente, che non venga specificato il numero e la posizione delle telecamere e che i sistemi di riconoscimento antropometrico, ove indispensabili allo svolgimento della prestazione, non siano soggetti alla procedura consueta di autorizzazione ministeriale o accordo sindacale.

Vediamo nel dettaglio, i chiarimenti dell’Ispettorato:

  1. Videosorveglianza lavoro: istruttoria delle istanze
  2. Le telecamere possono inquadrare il dipendente
  3. Telecamere: non occorre specificare posizione e numero
  4. Controlli lavoratori: oggetto non modificabile
  5. Sì ai controlli a distanza dei lavoratori per la tutela del patrimonio aziendale
  6. Telecamere sul lavoro: ok a immagini in tempo reale
  7. Dati biometrici anche senza accordo

Fonte qui

By aidos