(…) Ubis, la società globale di servizi di Unicredit, di addetti ne ha invece circa 10 mila dislocati in nove sedi in Europa. In Italia ci sono oltre 4.000 persone che svolgono mansioni a cavallo di Ict, back office, real estate e procurement. “Volendo concentrare i collaboratori in un minor numero di edifici all’interno delle grandi città, abbiamo cercato nuovi layout operativi”, spiega Antonio Beraldi,  responsabile delle Relazioni industriali del gruppo. “Una volta appurato che 2.000 impiegati erano nelle condizioni logistiche per partecipare a progetti di lavoro agile, abbiamo avviato un percorso che ha portato a settembre 2015 500 collaboratori in smart working per due giorni al mese. L’ambizione è di arrivare a un giorno a settimana”. Anche nel caso di Ubis è stato necessario accompagnare il cambiamento culturale del management, non troppo ben disposto a questo genere di innovazione. “Abbiamo chiesto appoggio al Politecnico di Milano”, dice Beraldi, “che ha fornito ai dirigenti dati inconfutabili sulla produttività fuori dall’ufficio e sui tassi di dispersione che contraddistinguono anche il lavoro svolto in azienda”. L’esperienza di Ubis, va detto, è forte di una serie di strumenti e pratiche già diffuse nell’organizzazione a partire dal 2012, quando un centinaio di dipendenti avevano attivato con il gruppo accordi individuali. “Non di meno, disponiamo di una Vpn (Virtual private network, ndr) che ci permette di lavorare da ovunque come se fossimo in ufficio”, chiosa Beraldi, “di tecnologie di teleconferenza, oltre che di tre hub che i pendolari impiegati nella sede di Milano possono utilizzare per diminuire i tempi di percorrenza da casa”. (…)

Smart working, addio a uffici e scrivanie. Ecco i pionieri del lavoro agile

…detto così sembra quasi una cosa seria…ma chiedere a chi quotidianamente affronta i problemi e lo stress del lavorare “smart” no eh?

By jvb