Senza vergogna! Gli stessi sindacalisti che oggi si vantano di aver concluso un contratto “epocale” (che al di là dei soliti proclami è più apparenza che sostanza) una decina d’anni or sono avevano sottoscritto quello scempio di contratto definito (giustamente) “aiutabanchieri”. E di quegli effetti ancora oggi ne paghiamo lo scotto. La ri-conquista della base di calcolo del TFR è lì a ricordarcelo. Per ottenere ciò che già avevamo, abbiamo dovuto ri-negoziare con la controparte datoriale e rinunciare, per quanto ovvio, ad altre richieste.

Fin dal 2012 ed ancora oggi, quanto successo dovrebbe far gridare allo scandalo, ed invece nessuno, o quasi, parla di vergogna. Perché? Perché ormai la vergogna, nell’attuale società segnata dalla cultura del narcisismo e dall’essere autoreferenziali, semplicemente non esiste più. La cultura della vergogna è  propria delle società ricche di valori condivisi, che non dà spazio a comportamenti  incoerenti. Non ci si  vergogna più, proprio perché si è venduta la coscienza morale. Il narcisismo  autoreferenziale ha preso il sopravvento in questa società dello spettacolo, prosciugando i pozzi della vergogna. Le dichiarazioni dei segretari sindacali firmatari dell’accordo per il rinnovo sono lì a ricordarcelo.

Un vecchio  proverbio dice:

“Dove non c’è vergogna, manca virtù e onore”.

By aidos