Ricapitolando la scelta di #Sala per la mobilità a #Milano: niente auto, niente mezzi pubblici ma bici e monopattini. Una scelta che può reggere solo se sei giovane e vivi in centro, come il “Milanese imbruttito”. Se sei un pendolare che arriva dalla “giargiania”….

Un pendolare che arriva dal nord della brianza per esempio avrà 1 ora di viaggio in treno (se va bene e trenord non sopprime treni) e poi una bella scampagnata a piedi, perchè la bici elettrica mica te la puoi portare sui mezzi. E sempre ammesso che tu studi/lavori in centro, cioè in un raggio di 5/6 km al massimo. Altrimenti, se lavori a Sud di Milano ti ci vuole al minimo una moto. Altro che monopattino.

Ma dalla generazioni (politica) di chi dà del bamboccione ai nostri giovani e sono fieri seguaci di Greta, cosa ti potevi aspettare?

Ricapitolando. Se sei studente universitario della Cattolica ti va di lusso, in 10 minuti a piedi ci arrivi. Già più problematico per la Bocconi (5 km da Cadorna e 1 ora a piedi). Se studi in Bicocca tra andata e ritorno fanno minimo 14 km (tre orette di passeggiata). Lo stesso problema per i lavoratori. Se ti muovi in centro, il raggio di percorrenza minimo sono 5/6 km. In auto il Sindaco non ti ci fa andare, anche perchè ha ridotto le carreggiate dei vialoni per fare le piste per monopattini e bike, quindi non ti rimangono che le tue gambe. Armati di santa pazienza tu che non sei il “Milanese imbruttito” col loft in centro e non ti è dato di sfruttare l’Home working.

Il problema di noi pendolari è che #Sala non ce lo siamo scelti ma ci tocca subirlo. Poveri noi!

Un po’ di numeri per spiegare l’emergenza. Alla stazione della metropolitana di Cadorna entrano normalmente 6mila persone all’ora, ogni mattina. Cadorna resta uno snodo centrale del traffico per Milano perché, oltre ad essere stazione di cambio con le altre linee della metro, accoglie normalmente anche tutti i pendolari che arrivano in treno dalle province o dall’aeroporto e li rimette in circolo sulle strade della città. “Con le misure che si stanno considerando – spiega il sindaco Sala – ne dovremo far entrare solo 1.500, il 25%, cioè potremo farne entrare 75 alla volta“. È chiaro che ci sarebbe un notevole allungamento dei tempi per chi deve andare al lavoro. “Non se ne esce – prosegue Sala – se non si trovano altre formule. E l’idea di parlare di piste ciclabili, di mobilità elettrica, leggera e sostenibile, non è una scelta ideologica, ma di visione e di assoluta necessità . Quindi è veramente importante che insieme si rifletta su come fare “. L’aumento del traffico di auto in una città normalmente molto inquinata sarà quindi un problema urganet da affrontare, la soluzione proposta nei giorni scorsi dalla giunta è quella di ricorrere quindi alla mobilità elettrica, nell’imminente bici e monopattini per i quali potrebbero arrivare presto incentivi dal Governo.

Coronavirus, la nuova mobilità: sul metrò 75 persone alla volta

By aidos