Le tre condizioni di Trump per aggiustare l’accordo sul nucleare iraniano sono ormai imperative
Che cosa detta lo straordinario colpo del Mossad

di Malcolm Lowe  •  7 maggio 2018

  • Ciò che i vari apologeti dell’accordo sul nucleare iraniano non sono riusciti a cogliere è una semplice distinzione: la differenza tra sospetti e conferme. L’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha basato le proprie valutazioni su “oltre un migliaio di pagine” di documenti: ne abbiamo ormai un centinaio di migliaia.
  • Queste centomila pagine sono di fatto delle confessioni firmate dal regime iraniano che non ha rinunciato all’intento di costruire ordigni atomici e di sistemarli su missili di propria fabbricazione. Le menti ristrette degli apologeti sono semplicemente incapaci di cogliere la portata storica della scoperta fatta dal Mossad.

L’immagine del premier israeliano Benjamin Netanyahu in piedi davanti a un enorme archivio costituito da uno scaffale con i classificatori e da un pannello contenente i CD simboleggia forse il più grande colpo nella storia dello spionaggio: l’acquisizione da parte del Mossad dell’archivio del programma iraniano per lo sviluppo di armi nucleari. Un’impresa che ricorda le informazioni fornite riguardo all’Operazione Overlord – il nome in codice dello sbarco degli Alleati in Normandia alla fine della Seconda guerra mondiale – da parte di Elyesa Bazna, agente segreto ad Ankara e di Paul Fidrmuc che operava a Lisbona.

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