Renzi ci racconta palle. Vi avevamo avvertito fin dal giorno delle “slides” a palazzo Chigi, quando promise “1.000 euro per tutti in busta paga il 27 aprile”.

Poi fece slittare la scadenza al 27 maggio per “motivi tecnici”. Poi cominciarono tutti a fare un po’ di conti e a dire – Confindustria in testa – che forse la promessa era stata un po’ eccessiva.

Ora arriva l’Istat a fare i conti precisi. Spiegando che se proprio va tutto bene, e soltanto per i salari più poveri, quelli al limite dell’”incapienza” – insomma: 8.000 euro annui, soglia sotto la quale non si paga l’Irpef – ci potrebbe essere un beneficio inferiore ai 60 euro mensili.

Per i salari appena un po’ più consistenti lo sconto scende rapidamente. Quei “riccastri” che incassano quasi 25.000 euro lordi l’anno (all’incirca 1.300 euro al mese) vedranno invece entrare in tasca meno di 40 euro. Se ne andranno quasi tutti per la Tasi e qualche altra tassucola aumentata qui e là. Ma siate contenti, “questo governo redistribuisce!”.

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By aidos