Nulla di nuovo sotto il sole. Ed il problema non  è solo greco. Anche lo Stato italiano spende parecchi miliardi di euro all’anno per l’accoglienza dei migranti. Dove vanno? A chi vanno? Chi guadagna dietro il grande business che si è venuto a creare con l’arrivo in Italia di centinaia di migliaia di immigrati? Se  alla fine del 2013 – fonte Istat – in Italia erano attive 301.191 istituzioni non aventi scopo di lucro  (circa il 28 per cento in più rispetto al 2001), un motivo ci sarà, no? Centinaia di improvvisate coop sociali, associazioni e avventurose società che cercano di inseguire quello che considerano il nuovo business che rende più della droga (Buzzi docet)

 

Grecia: Il traffico di esseri umani dell’organizzazione “umanitaria”

di Maria Polizoidou

  • Centro Internazionale di Risposta alle Emergenze (ERCI) si definisce una “organizzazione greca senza scopo di lucro che mette in atto una risposta alle emergenze e fornisce aiuti umanitari in tempi di crisi…”. Avrebbe favorito l’ingresso illegale in Grecia di 70mila immigrati dal 2015, facendo incassare all’organizzazione “no-profit” mezzo miliardo di euro all’anno.
  • L’ERCI a quanto pare ha ricevuto 2mila euro da ogni immigrato illegale che ha aiutato a entrare in Grecia. Inoltre, i suoi membri hanno creato un business per “l’integrazione dei rifugiati” nella società greca, assicurandosi 5mila euro all’anno per ogni migrante inserito nei vari programmi governativi (istruzione, alloggio e sostentamento).
  • Con il governo greco che a quanto pare non ha la più pallida idea di come gestire la crisi migratoria e salvaguardare la sicurezza dei propri cittadini, è particolarmente sconcertante scoprire che la principale ong, il cui compito è quello di fornire aiuti umanitari agli immigrati, sta invece approfittando della situazione per trarre profitto dal traffico illegale dei migranti.

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By aidos