L’esperimento totalitario “digitale” della Cina

di Gordon G. Chang  •  10 novembre 2018

  • Il sistema di “credito sociale” della Cina, che assegnerà a ogni persona un punteggio costantemente aggiornato, sulla base dei comportamenti osservati dal governo, è volto a controllare la condotta dei cittadini dando al Partito comunista al governo la possibilità di infliggere pene e distribuire ricompense. L’ex vicedirettore del centro di ricerca e sviluppo del Consiglio di Stato afferma che il sistema dovrebbe essere gestito in modo che “le persone screditate finiscano in bancarotta”.
  • I funzionari hanno impedito a Liu Hu, un giornalista, di prendere un volo perché aveva un punteggio basso. Secondo il Global Times, controllato dal Partito comunista, a partire dalla fine dell’aprile 2018, le autorità hanno impedito alle persone di prendere 11,14 milioni di voli aerei e di fare 4,25 milioni di viaggi in treni ad alta velocità.
  • I funzionati cinesi usano le liste per stabilire altro, oltre alle condizioni di accesso ai servizi aerei e ferroviari. “Non posso acquistare immobili. Mio figlio non può frequentare una scuola privata”, ha dichiarato Liu. “Ti senti costantemente controllato dalla lista”.
  • I leader cinesi sono da tempo ossessionati da ciò che Jiang Zemin nel 1995 chiamava “informatizzazione, automazione e intellighenziazione”, e sono soltanto all’inizio. Viste le capacità che stanno accumulando, essi potrebbero, a rigor di logica, impedire sostanzialmente la ribellione. Resta ora da vedere se i cinesi sempre più sprezzanti accetteranno la visione globale del presidente Xi Jinping.

By aidos