Il Consiglio delle Donne di Bergamo non deve discriminare le donne pro vita! Revocate subito il veto politico e date voce anche alle madri lavoratrici!

Nelle scorse settimane è andata in scena una delle pagine più meschine della vita democratica di Bergamo.

Il Consiglio delle Donne (CDD), un organismo istituzionale del Comune che secondo il proprio regolamento dovrebbe promuovere occasioni di confronto culturale sulla condizione femminile in modo “plurale e trasversale”, ha bocciato la richiesta di adesione di una rappresentanza femminile di Pro Vita & Famiglia per puro pregiudizio ideologico.

Il CDD è stato costituito dal Consiglio comunale nel 1996 ed è formato dalle donne elette nel Consiglio stesso e da una rappresentante per ciascun gruppo, associazione, organizzazione “che guardi alle problematiche del territorio con ‘occhi di donna’ e che, presentando idonea documentazione, ne abbia fatto esplicita richiesta”.

Lo scorso maggio Pro Vita & Famiglia ha presentato domanda di adesione con una propria rappresentanza femminile consegnando tutta la documentazione richiesta.

Riteniamo infatti di rappresentare uno specifico e particolare “sguardo femminile” sulla società, dal momento che gran parte della nostra attività è volta a promuovere e tutelare il valore sociale e culturale della maternità, con particolare riferimento alla necessità di garantire il diritto delle donne alla conciliazione delle esigenze familiari con le aspirazioni professionali.

Il 10 novembre l’assemblea del Consiglio delle Donne ha bocciato la domanda (15 astenute, 12 voti contrari, 6 favorevoli) su pressione interna delle rappresentanti del Partito Democratico ed esterna del collettivo femminista Non Una Di Meno.

Il Consiglio delle Donne si è fatto così promotore di una vera e propria forma di discriminazione e violenza contro altre donne, “colpevoli” di non avere una certa visione politica e ideologica sulla questione femminile.

Tanto varrebbe allora chiamare quest’organo Consiglio delle Donne… del Partito Democratico!

Vogliamo chiedere al Consiglio di riconsiderare la sua decisione (puntando sulle 15 astensioni) ed eliminare questo odioso e discriminatorio veto politico contro una rappresentanza femminile di Pro Vita & Famiglia.

Aiutaci a sostenere questa richiesta firmando ora la petizione!

By Pigi