Piano industriale Italcomp per salvare 700 posti di lavoro. Aziende leader nel settore con commesse e volumi produttivi da anni ’80 rischiano di chiudere per problemi di liquidità connessi ai ritardi europei ed italiani nella gestione dei piani industriali già definiti.

Come sempre in questo paese si morirà per la lentezza burocratica prima ancor che per il Covid!

(…) Anche la Regione del Veneto, qualche giorno fa, aveva usato parole forti nel commentare la notizia della mancata risposta da parte della Commissione europea alla richiesta del Governo italiano di sostenere il salvataggio dello stabilimento di Borgo Valbelluna. Salvataggio che riguarda non solo Acc, ma anche l’ex Embraco di Riva di Chieri, in provincia di Torino. Le due aziende, assieme, costituiscono l’asse portante del grande progetto del Polo integrato del compressore italiano (ItalComp), «per sfidare i colossi asiatici che scorrazzano indisturbati nei mercati Europei a colpi di dumping», continuano i sindacati, «nell’indifferenza della Commissione Europea, che da un lato finge di non accorgersi degli aiuti pubblici ai grandi gruppi cinesi del compressore e smentisce se stessa autorizzando la giapponese Nidec a riaprire lo stabilimento austriaco ex Acc che le aveva ordinato di vendere solo qualche mese prima, e dall’altro è particolarmente solerte nel paralizzare con ripetuti rinvii la continuità di Mel».(…)

Tratto da: Rilancio, siamo agli sgoccioli. I sindacati: «Non resteremo inermi ad aspettare il funerale di Acc»

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By aidos