Crack Divania, UniCredit all’angolo
Derivati, la procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 16 dirigenti e manager
L’ad Ghizzoni e il suo predecessore Profumo, ora alla guida di banca rossa, rischiano grosso – Per i pm il gruppo spinse l’azienda a sottoscrivere 203 contratti rischiosi, ‘corrompendo anche 2 periti’
Da Mps a UniCredit, un altro grande scandalo sui derivati – quei prodotti finanziari ad alto rischio che hanno dissestato i bilanci di migliaia di aziende private ed enti pubblici – sta per essere servito. Un’inchiesta enorme, che ha fatto poco rumore. Ma che adesso ha riacceso la miccia ed è pronta ad esplodere. E a provocare un autentico terremoto.
Crac Divania, con l’accusa di bancarotta fraudolenta la procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 16 dirigenti e manager (o ex) del primo gruppo italiano, tra cui l’amministratore delegato Federico Ghizzoni e il suo predecessore Alessandro Profumo, ora alla guida della banca rossa Mps. Con l’udienza preliminare che non è ancora stata fissata dal Gup, che dovrà decidere sulle richieste del pubblico ministero.
Uno scandalo – o presunto tale – che avrebbe causato il fallimento di una industria che prima di chiudere i battenti dava lavoro a oltre 400 persone e vendeva praticamente in tutto il mondo i suoi divani fabbricati in Puglia.