Europa: Le preghiere negli spazi pubblici

di Giulio Meotti  •  28 agosto 2018

  • Questi paesi arabi sanno meglio dell’Europa che per contenere il fondamentalismo islamico è di cruciale importanza controllare le strade.
  • Il fatto che 140 mila musulmani si siano di recente riuniti in Gran Bretagna per una preghiera pubblica organizzata da una moschea nota per il suo estremismo e per i legami con terroristi jihadisti, non dovrebbe soltanto allarmare le autorità britanniche, ma anche quelle di altri paesi europei.

Alcuni mesi fa, è scoppiata una tempesta mediatica globale dopo che i cattolici polacchi avevano organizzato una preghiera di massa in tutto il paese. La BBC ha definito “controversa” questa iniziativa, per via dei “timori che potrebbe essere considerata come una approvazione del rifiuto espresso dallo Stato di accogliere i migranti musulmani”.

Ma in Gran Bretagna non è scoppiata la stessa polemica quando 140 mila musulmani si sono raccolti in preghiera nei prati verdi dello Small Heath Park, a Birmingham, partecipando a un evento organizzato dalla moschea di Green Lane per celebrare la fine del Ramadan.

In Francia è in corso un dibattito sulla necessità o meno di fermare le preghiere in strada. “Non pregheranno in strada, lo impediremo”, ha annunciato il ministro dell’Interno Gerard Collomb.

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