Nei prossimi giorni si entrerà nel vivo della trattativa sugli esodi del personale in UniCredit.

Allora vogliamo dire la nostra? Noi che non abbiamo acquisito il diritto alla pensione?

Noi che ancora siamo lontani dalla prima data utile per uscire, e quindi del fondo esuberi poco ci importa?

Ma che siamo preoccupati perché non facciamo l’intervallo, le ferie non sono ancora approvate e ci viene chiesto di lavorare al Sabato.

Noi che già adesso lavoriamo una giornata in più o se vogliamo abbiamo meno giorni di riposo da utilizzare in forma di ex festività e banca delle ore.

Noi che per effetto della riforma Fornero avremo, col passare degli anni, una vita lavorativa in Azienda sempre più lunga, incerta e difficile?

Allora vogliamo dire alle parti trattanti Azienda e Sindacato  che non si deve firmare un accordo sulle “spalle” di chi resta?

Sembra questo l’orientamento: via tutta o in parte, così anche il Sindacato avrà avuto la sua vittoria, la contrattazione di secondo livello e con quei soldi facciamo uscire incentivandoli quelli che hanno già acquisito il diritto. Poi fatti i conti passiamo alla fase 2.

Vogliamo ricordare che i soldi accantonati per i premi di anzianità non devono finanziare l’operazione?

Vogliamo esprimere un parere su quanto scritto?

Non finanziate l’OPERAZIONE USCITE DEL PERSONALE SULLE SPALLE DI CHI RESTA e già si trova in difficoltà da qualsiasi lato, prospettiva, la si veda.

By jvb

One thought on “Unicredit: Stiamo vigili, facciamoci sentire!”

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