Via Unicreditgroup.eu

Utile netto a quota €1 miliardo nei 9m13, €204 milioni nel 3trim13

Le iniziative manageriali hanno ridotto i costi del 2,2% rispetto ai 9m12

Erogazione di nuovi prestiti in Italia in aumento del 15,5% nei 9m13/9m12

I flussi netti verso i crediti deteriorati hanno continuato a rallentare

 

  • Nonostante il contesto difficile per il settore bancario, UniCredit è riuscito a preservare la redditività registrando un utile netto di €1 miliardo da inizio anno (-28,5% a/a) e di €204 milioni nel 3trim13 (-43,6% trim/trim, -39,1% a/a)
  • Il livello modesto di attività ascrivibile a fattori stagionali (commissioni in calo del 3,5% nel 3trim13 trim/trim, ma -0,8% a/a), la domanda di credito ancora debole nell’Europa Occidentale (margine di interesse -2,0% trim/trim, -1,0% a cambi costanti), le avverse condizioni di mercato per la negoziazione (-42,4% trim/trim, -33,5% a/a, tutti valori normalizzati) hanno penalizzato i ricavi (-7,1% trim/trim, -7,7% a/a tutti valori normalizzati)
  • Le azioni manageriali si sono concentrate sulla riduzione sia delle spese per il personale sia degli altri costi amministrativi: i costi operativi nel 3trim13 hanno segnato un calo dell’1,6% trim/trim e del 3,0% a/a
  • UniCredit ha lanciato numerose iniziative volte a sostenere la ripresa economica in Europa tramite la concessione di prestiti. In Italia, nei 9m13 i nuovi prestiti a famiglie e clienti corporate nei principali segmenti e prodotti sono cresciuti del 15,5% rispetto ai 9m12
  • Qualità dell’attivo in Italia: nel 3trim13 è proseguita la stabilizzazione dei flussi netti verso i crediti deteriorati, inferiori alla media del 1trim13 e del 2trim13, con rapporti di copertura stabili[banner network=”adsense” size=”336X280″ type=”default” align=”alignright”]
  • L’utile netto di Gruppo è stato trainato dalla CEE & Polonia, che ha registrato un utile di €578 milioni nel 3trim13, e dal CIB con un utile di €361 milioni, mentre sul buon margine operativo lordo di €945 milioni del Commercial Bank Italy hanno pesato accantonamenti per €1,1 miliardi
  • Dati principali delle Divisioni: utile netto del CIB +4,7% a/a e ROAC al 20,0%; margine di interesse del Commercial Bank Italy +0,9% 9M13/9M12 (-0,5% 3trim13/2trim13); i volumi gestiti dall’Asset Management hanno raggiunto €168,9 miliardi nel 3trim13, grazie a vendite nette per €7,7 miliardi da inizio anno
  • La solidità di UniCredit viene confermata da un leverage ratio molto basso, tra i migliori in Europa, pari a 17,4x al 30 settembre 2013. I coefficienti patrimoniali sono ulteriormente migliorati: il CT1 ratio si colloca ora all’11,71% e il CET1 ratio al 9,83% anticipando pienamente gli effetti di Basilea 3
  • Il funding plan 2013 prosegue in linea con il programma ed è già stato realizzato per l’84%. Il risultato è stato conseguito grazie all’ampio accesso ai mercati istituzionali di cui godono le società del Gruppo UniCredit, come dimostrano l’ampiezza e la varietà delle emissioni dedicate agli investitori istituzionali e la solida domanda del mercato retail

9M 2013 DATI PRINCIPALI
  • Utile netto di Gruppo: €1,0 miliardo (-28,5% a/a, -26,4% normalizzato
  • Ricavi: €18,2 miliardi (-7,1% a/a, -4,7% normalizzato)
  • Costi operativi: €11,0 miliardi (-2,2% a/a)
  • Rapporto costi/ricavi: 60,6% (+3,0 pp a/a, +1,6 pp normalizzato)
  • Margine operativo lordo: €7,2 miliardi (-13,8% a/a, -8,5% normalizzato)
  • Accantonamenti su crediti: €4,4 miliardi (-8,7% a/a)
  • Capitale regolamentare: solido Core Tier 1 ratio all’11,71%, CET 1 ratio al 9,83% anticipando pienamente gli effetti di Basilea 3, proforma sulla base dei dati consuntivi e dell’attuale quadro normativo

 

3TRIM 2013 DATI PRINCIPALI

Utile netto di Gruppo: €204 milioni (-39,1% a/a, -43,6% trim/trim)

Ricavi: €5,7 miliardi (-8,5% a/a, -10,8% trim/trim)

Costi operativi: €3,6 miliardi (-3,0% a/a, -1,6% trim/trim)

Rapporto costi/ricavi: 63,1% (+3,6 pp a/a, +5,9 pp trim/trim)

Margine operativo lordo: €2,1 miliardi (-16,7% a/a, -23,1% trim/trim)

Accantonamenti su crediti: €1,6 miliardi (-10,6% a/a, -6,8% trim/trim)

Leverage ratio fra i più bassi in Europa: 17,4x (-1,1x a/a, -0,2x trim/trim)
Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato in data 11 novembre i risultati dei 9m13.

Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit, dichiara: ‘In un quadro economico generale che ha continuato a essere molto difficile, ritengo importante che UniCredit abbia conseguito un risultato netto positivo anche in un terzo trimestre particolarmente impegnativo, non solo per gli effetti della stagionalità. Ciò è stato possibile grazie alla continua ricerca di efficienza, al contenimento dei costi in tutte le realtà della banca e alla forte impronta internazionale del Gruppo, con un contributo particolarmente positivo all’utile netto dall’area CEE & Polonia. Nei primi nove mesi dell’anno, UniCredit ha raggiunto un utile netto di €1 miliardo con una costante attenzione agli indicatori patrimoniali. Abbiamo ulteriormente migliorato il Core Tier 1 ratio – oggi pari all’11,71% – mentre il leverage ratio è fra i migliori in Europa. La diminuzione degli RWA conferma la capacità del Gruppo di soddisfare i requisiti dei regolatori e le richieste del mercato. La posizione di liquidità è estremamente solida. I flussi netti dei crediti deteriorati si vanno stabilizzando in tutte le principali aree del Gruppo, così come il coverage ratio. Riguardo all’asset quality review della BCE, sosteniamo con convinzione la necessità di un esame severo e con regole finalmente uguali per tutti nell’interesse degli operatori, dei clienti e della fiducia dei mercati. Intanto cominciamo a intravedere qualche primo incoraggiante segnale di ripresa anche in Italia. L’impegno di UniCredit per sostenere e accompagnare l’economia reale nei prossimi mesi, in Italia e in Europa, resta un punto fermo.”

Utile netto a quota €1 miliardo nei 9m13 in un contesto operativo difficile

[banner]Nonostante le difficoltà del contesto macroeconomico e operativo per il settore bancario e l’incertezza politica in Italia, nei 9m13 UniCredit ha registrato un utile netto di €1,0 miliardi, in calo del 28,5% a/a. Nei 9m13 il margine operativo lordo è sceso dell’8,5% (al netto degli aggiustamenti per le operazioni di riacquisto di titoli, o -13,8% dichiarato): le complesse condizioni di mercato sono state in parte compensate dal deciso impegno nel ridurre i costi che ha portato a una rilevante flessione dei costi (-2,2% a/a). I ricavi, in calo del 4,7% normalizzato (-7,1% dichiarato), hanno subito l’impatto dei tassi di interesse molto bassi e dei modesti volumi di crediti (-5,7% a/a), ascrivibili a un quadro macroeconomico difficile in Europa Occidentale, e nonostante i ricavi positivi della CEE & Polonia (+2,5% 9m13/9m12, + 4,6% a cambi costanti). Le rettifiche su crediti sono scese dell’8,7% rispetto ai 9m12. Nonostante questo, il rapporto di copertura dei crediti deteriorati si è attestato al 44,6% a settembre 2013 (44,1% a giugno 2013).

Nel 3trim13, l’utile netto del Gruppo ha raggiunto €204 milioni (-39,1% a/a, -43,6% trim/trim). Il margine operativo lordo ha raggiunto €2,1 miliardi in 3trim13 (-14,7% a/a, -15,2% trim/trim entrambi normalizzati). Le continue iniziative di contenimento dei costi hanno spinto i costi operativi a una riduzione del 3,0% a/a e dell’1,6% trim/trim, bilanciando così in parte le dinamiche dei ricavi (-7,7% a/a, -7,1% trim/trim, entrambi normalizzati). Tra i fattori che hanno maggiormente penalizzato i ricavi vanno ricordati il basso livello di attività economica in tutti i settori, tipico della stagione estiva, che ha influito sulle commissioni (-3,5% trim/trim) e la debole domanda di crediti. Inoltre, i movimenti valutari nella CEE e le modifiche regolamentari in Turchia hanno pesato sul margine d’interesse del Gruppo (-2,0 trim/trim, ma -0,6% al netto dell’impatto della regolamentazione CEE e dell’effetto cambi), mentre le sfavorevoli condizioni di mercato hanno determinato una flessione dei ricavi da negoziazione (-42,4% trim/trim normalizzato).

 

Divisioni di Business: CEE e CIB i principali contributori alla redditività

Nel corso del 3trim13 l’utile netto è stato sostenuto dall’eccellente contributo della CEE & Polonia, che ha registrato un utile di €578 milioni, che include €181 milioni di plusvalenza al netto delle imposte dalla vendita di Yapı Sigorta. Elevato è stato anche l’utile netto conseguito dal CIB (€361 milioni). Il Commercial Bank Italy ha riportato una perdita netta di €165 milioni, a causa di accantonamenti su crediti per €1,1 miliardi, che hanno compensato il buon margine operativo lordo di €945 milioni registrato nel trimestre.

 

Divisioni di Business: dati principali

L’Europa Centrale e Orientale e la Polonia (CEE & Polonia) hanno presentato un miglioramento del 4,0% trim/trim a cambi costanti (-0,3% a cambi correnti) del margine operativo netto, in via di miglioramento grazie all’efficientamento dei costi e al costo del rischio in calo a 123 pb (da 154 del 2trim13).

Corporate & Investment Banking (CIB): il margine operativo netto è in crescita del 4,7% a/a, ma in diminuzione del 4,8% trim/trim frenato dai ricavi di negoziazione, a causa del contesto di mercato negativo. Il margine d’interesse ha registrato un buon andamento trimestrale (+3,7% trim/trim) nonostante la contrazione dei volumi dei prestiti (-0,7% trim/trim).

Il Commercial Bank Italy ha dimostrato una buona capacità di tenuta per quanto attiene al margine di interesse, praticamente stabile trim/trim (-0,5%) grazie al repricing dei depositi. Molto evidente è stato anche l’impegno nella riduzione dei costi: -2,7% trim/trim e -5,2% a/a. I livelli elevati degli accantonamenti su crediti (€1,1 miliardi), che hanno penalizzato il risultato, hanno però sostenuto il rapporto di copertura su tutti i crediti deteriorati, ora al 42,3%.

Dopo tre trimestri di perdite, il Commercial Bank Austria è tornata alla redditività (€11 milioni), grazie ai ricavi in crescita (+4,5% trim/trim), ai costi in diminuzione (-5,6% trim/trim) e alla diminuzione degli accantonamenti (-5,1% trim/trim).

Commercial Bank Germany: la debole domanda di credito da parte delle aziende ricche di liquidità e un minore contributo delle attività di tesoreria hanno pesato sul margine di interesse (-11,7% trim/trim). L’utile netto generato nel trimestre è stato pari a €34 milioni, in calo dell’83,0% trim/trim e del 69,0% a/a.

Asset Management: a settembre 2013, il totale delle masse gestite era di €168,9 miliardi, in crescita del 7% da inizio anno (+€11,0 miliardi) grazie a vendite nette positive per €7,7 miliardi nei 9m13 e all’effetto positivo delle performance di mercato e dei cambi (+€3,3 miliardi). Sia i canali captive sia quelli non captive hanno fornito un solido contributo ai flussi netti da inizio anno.

Con vendite nette pari a €1 miliardo nel corso del trimestre, l’Asset Gathering ha espresso una buona performance commerciale, raggiungendo €73,2 miliardi di attività finanziarie investite a settembre 2013 (+€2,7 miliardi trim/trim).

 

CONFERMATA LA RIDUZIONE DEI COSTI[banner network=”adsense” size=”160X600″ type=”default” align=”alignright”]

L’attenzione del Gruppo si concentra costantemente sulle iniziative di contenimento dei costi, che stanno dando risultati tangibili, e sull’individuazione di nuove aree di intervento che consentano un’ulteriore riduzione della base dei costi. Nei primi nove mesi del 2013 i segnali di una riduzione dei costi sono stati sostanziali: i costi operativi sono stati pari a €11,0 miliardi (-2,2% a/a), con spese per il personale pari a €6,6 miliardi (-3,2% a/a) e altri costi amministrativi per €4,5 miliardi (-0,7% a/a). Su base trimestrale, i costi operativi sono stati pari a €3,6 miliardi nel 3trim13, in calo del 3,0% a/a e dell’1,6% trim/trim. Il trend dei costi operativi viene confermato anche al netto di alcune componenti straordinarie. Nel 3trim13, la riduzione dell’organico è stata pari a quasi 2.500 unità, grazie alla newco VTS delle infrastrutture IT (con una diminuzione di quasi 700 unità) e alla vendita di Sigorta, l’attività assicurativa di Yapi in Turchia (-1.800 unità circa). In aggiunta a quanto è già stato realizzato, il Gruppo continuerà a implementare nuove misure che accrescano l’efficienza di una struttura sempre più razionale e flessibile.

 

RIDISEGNO DELLA RETE E INNOVAZIONI VERSO UN NUOVO MODELLO DI SERVIZIO

In Italia, il progetto Hub & Spoke, attualmente in corso, si propone di razionalizzare la rete di sportelli: da gennaio 2011 a settembre 2013 sono stati chiusi 236 sportelli. La vera innovazione del modello di distribuzione poggia sulla tipologia degli sportelli. Su un totale di 3.554 sportelli che rientrano nel perimetro Hub & Spoke, il numero degli sportelli caratterizzati da un livello elevato di automazione e di innovazione e da un organico più snello (i cosiddetti sportelli “Cash Light” e “Cash Less”) è aumentato di 76 unità nel corso del trimestre e si colloca oggi a 1.444, ovvero il 41% circa del perimetro Hub & Spoke.

In Italia prosegue l’implementazione di altri progetti che mirano a migliorare il servizio ai clienti e a reagire ai cambiamenti in atto nel settore. Tra le iniziative in corso vanno ricordate:

•       oltre 400.000 clienti fruiscono di servizi bancari tramite app per tablet e cellulari, che attribuiscono a UniCredit una posizione di leadership in Italia;

•       i servizi di video chat con oltre 6.000 interazioni concluse ad oggi;

•       la procedura contrattuale completamente digitale, operativa in oltre 180 sportelli (500 entro dicembre 2013) con più di 20.000 contratti già sottoscritti dai clienti.

 

In Austria, il modello di servizio al cliente SmartBanking, ora disponibile in tutto il Paese, offre servizi di consulenza personale tramite videotelefonia, telefono, SMS e online banking. Tutti gli sportelli sono stati dotati di una rete LAN wireless gratuita e i clienti possono beneficiare di un prolungamento dell’orario dei servizi di consulenza.

In Germania, prosegue l’attuazione del progetto “Online Branch”. Tre sedi offrono già un orario di apertura più lungo e consulenti dedicati a disposizione dei clienti. La razionalizzazione della rete di distribuzione fisica continua e a settembre 2013 le chiusure già realizzate erano 29 su un totale di 36 in programma per il 2013. A seguito del processo di trasformazione complessivo che interesserà tutto il Paese, l’organico dovrebbe essere ridotto di circa 800 unità entro il 2014.

Nella CEE continua il processo di innovazione dei canali alternativi e la loro integrazione con un nuovo modello di rete fisica: i nostri clienti usano già una nuova applicazione di mobile banking nella Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Romania e Serbia dove inoltre è nella fase pilota un nuovo modello di servizio. In Ungheria la chiusura di 15 sportelli non ha influito sul livello di servizio alla clientela.

 

QUALITÀ DELL’ATTIVO IN VIA DI STABILIZZAZIONE, ANCHE IN ITALIA

Confermata la stabilizzazione dei flussi netti verso i crediti deteriorati

A livello di Gruppo, i flussi netti verso i crediti deteriorati sono rallentati per il quarto trimestre consecutivo (€1,6 miliardi nel 3trim13 rispetto a €1,9 miliardi nel 2trim13) con una flessione che fuori dall’Italia è stata ancora più accentuata.

In Italia, dopo tre trimestri di contrazione, i flussi netti verso i crediti deteriorati hanno mostrato una sostanziale stabilità rispetto al 2trim13, attestandosi a €1,5 miliardi nel trimestre. Nel dettaglio, si può osservare come il risultato sia composto da afflussi e deflussi stabili rispetto ai trimestri precedenti, a conferma dell’impegno del Gruppo a monitorare il rischio e rendere più efficaci le procedure di recupero crediti.

 

Rapporti di copertura in lieve aumento per il Gruppo, stabili per l’Italia

Al 30 settembre 2013, la copertura dei crediti deteriorati del Gruppo si collocava al 44,6%, in rialzo di 51 pb rispetto al trimestre precedente. Tale rialzo è riconducibile a un miglioramento sia della copertura delle sofferenze, passata dal 55,3% di giugno 2013 al 55,5% di settembre 2013, sia della copertura di altri crediti deteriorati (dal 29,6% al 30,7%) e rispecchia l’approccio di estrema cautela negli accantonamenti sulle posizioni di rischio.

Per quanto attiene all’Italia, tutti i crediti deteriorati risultavano coperti al 42,3% a settembre 2013 e in particolare il rapporto di copertura delle sofferenze si attestava al 54,9%.

 

Optimization Portfolio in Italia

Al 30 settembre 2013, la dimensione del portafoglio oggetto di ottimizzazione in Italia era pari a €44,1 miliardi, con una flessione di €3,1 miliardi dal dicembre 2012. Tale flessione è il risultato del successo ottenuto tramite le azioni intraprese per ridurre le posizioni più rischiose.

 

GESTIONE DELLO STATO PATRIMONIALE

Stato patrimoniale solido e leverage ratio conservativo

La solidità dello stato patrimoniale di UniCredit viene confermata da un leverage ratio ai minimi storici, uno dei migliori in Europa, pari al 17,4x al 30 settembre, in calo di 0,2x rispetto al giugno 2013. Trova così conferma il trend decrescente su base annua (-1,1x a/a). Anche qualora si consideri il leverage ratio calcolato secondo l’attuale quadro normativo di Basilea 3, la posizione di UniCredit è solida.

Ulteriore miglioramento dei coefficienti patrimoniali

A fine settembre 2013, il Core Tier 1 ratio (CT1) del Gruppo era pari a 11,71%, con un miglioramento di 30 pb rispetto a giugno 2013. La vendita dell’attività assicurativa di Yapi Sigorta nel 3trim13 (plusvalenza di €181 milioni al netto delle imposte) ha fornito 5 pb, mentre 2 pb sono derivati dalla generazione di utili nel corso del trimestre al netto dell’accantonamento a dividendo. Gli RWA hanno segnato una flessione di €11,1 miliardi durante il trimestre, grazie al calo registrato negli RWA di credito (-€13,5 miliardi trim/trim) che comprendono anche l’ottimizzazione in atto in Corporate and Investment Banking (CIB) pari a €4,7 miliardi, che ha compensato l’incremento degli RWA di mercato di Gruppo (+€2,4 miliardi nel trimestre) relativo al rollover del modello interno per gli RWA di mercato. Anticipando pienamente gli effetti di Basilea 3, il Common Equity Tier 1 ratio (CET 1) è pari al 9,83% proforma sulla base dei dati consuntivi e dell’attuale quadro normativo.

Altre azioni di rafforzamento del capitale

Il 28 ottobre 2013, UniCredit ha concluso la cessione a investitori istituzionali italiani e internazionali dell’intera partecipazione (6,7% di azioni ordinarie) in Fondiaria-Sai SpA con una procedura di accelerated bookbuilding. UniCredit CIB ha agito in qualità di sole bookrunner dell’operazione.

Il 6 novembre, Zao UniCredit Bank, la controllata russa di UniCredit, ha annunciato la cessione dell’intera quota nel Moscow Exchange (5,7% di azioni ordinarie).

Le due operazioni hanno generato una plusvalenza di circa €160 milioni al netto delle imposte da contabilizzare nel 4trim13, corrispondente a un aumento di circa 5 pb nel CT1 ratio del Gruppo. Il CT1 ratio proforma è quindi pari all’11,76%, mentre il CET1 proforma è pari al 9,86%.

 

Il 6 novembre, Zao UniCredit Bank, la controllata russa di UniCredit, ha annunciato la cessione dell’intera quota nel Moscow Exchange (5,7% di azioni ordinarie).

Le due operazioni hanno generato una plusvalenza di circa €160 milioni al netto delle imposte da contabilizzare nel 4trim13, corrispondente a un aumento di circa 5 pb nel CT1 ratio del Gruppo. Il CT1 ratio proforma è quindi pari all’11,76%, mentre il CET1 proforma è pari al 9,86%.

 

Rimborso di circa €3 miliardi dell’LTRO da inizio anno

Tra dicembre 2011 e gennaio 2012, insieme alla maggior parte delle banche dell’Eurozona e nonostante un solido liquidity buffer a supporto della propria posizione di liquidità, UniCredit ha aderito all’Operazione di rifinanziamento a lungo termine (LTRO), contraendo un prestito di €26,1 miliardi con scadenza nel 2015. Dopo aver rimborsato anticipatamente circa €2 miliardi in giugno, all’inizio di novembre UniCredit ha rimborsato nuovamente €1 miliardo circa di LTRO. L’ammontare di LTRO ancora dovuto è ora sceso a circa €23 miliardi. In futuro, UniCredit valuterà l’opportunità di procedere a ulteriori rimborsi anticipati dei fondi LTRO, tenendo conto di vari fattori, tra cui le condizioni di mercato.

Miglioramento del funding gap

Su base annua, il funding gap ha visto un rilevante miglioramento, pari a €9,1 miliardi, attestandosi a €61,2 miliardi al 30 settembre. Su base trimestrale, il funding gap ha registrato una flessione di €0,7 miliardi. In linea con il minor fabbisogno di finanziamento, a fronte di una forte posizione di liquidità e una maggiore selettività nel pricing, la raccolta diretta (inclusi i depositi della clientela e i titoli commerciali) è scesa di €5,4 miliardi, compensati ampiamente dal calo dei crediti a clienti pari a €6,1 miliardi nel trimestre. In Italia, il funding gap era pari a €61,6 miliardi al 30 settembre, in rialzo di €1 miliardo rispetto a giugno, ma in calo di €4,7 miliardi a/a.

 

Funding plan in linea con il programma – continuo accesso al mercato istituzionale

Il funding plan 2013 prosegue in linea con il programma: a oggi è stato realizzato circa l’84% del piano grazie alla qualità elevata e alla diversificazione delle emissioni, soprattutto in Italia. Prendendo in considerazione i fabbisogni di finanziamento, il Gruppo continua a esplorare le potenziali opportunità di accesso al mercato del funding. Il funding plan è stato realizzato facendo leva su un forte franchise retail e sul costante accesso ai mercati istituzionali. Da inizio anno, il Gruppo ha raccolto oltre €24,7 miliardi offrendo al mercato istituzionale numerose emissioni benchmark, caratterizzate da una buona varietà di prodotti. Grazie all’ottima diversificazione in termini di strumenti di finanziamento, aree geografiche e valute, le emissioni di UniCredit sono sempre state accolte con favore dagli investitori. Di seguito sono forniti alcuni esempi delle ultime emissioni:

– obbligazione bancaria garantita (OBG) italiana a 7 anni per €1 miliardo lanciata in agosto, con un rendimento di 95 pb al di sopra del tasso mid swap (MS);

– obbligazione senior italiana a 5 anni per €1,25 miliardi lanciata in settembre, con un rendimento di 225 pb sopra il tasso mid swap e domande superiori all’offerta di oltre il 140%;

– obbligazione benchmark subordinata Lower Tier 2 a 12 anni, richiamabile dopo 7 anni, per un importo di €1 miliardo lanciata in ottobre, con un rendimento di 410 pb sul tasso mid swap, con ordini totali superiori a €3,3 miliardi e caratterizzata dal livello di spread più basso tra le emissioni di debito subordinato collocate negli ultimi due anni da UniCredit SpA.

 

INIZIATIVE COMMERCIALI PER LA RIPRESA DEL CREDITO IN ITALIA

UniCredit ha lanciato numerose iniziative volte a sostenere la ripresa dell’economia europea tramite la concessione di finanziamenti ad aziende e famiglie. Per quanto riguarda l’Italia, la banca continua a registrare un aumento dei volumi di nuovi prestiti nei principali segmenti e prodotti. In particolare, l’erogazione di nuovi prestiti a medio lungo termine a clienti corporate e piccole imprese italiane ha registrato un aumento del 17,8% a/a nei 9m13. Queste dinamiche positive trovano conferma anche in altri segmenti, quali i mutui alle famiglie in rialzo del 20,6% a/a nei 9m13 e i prestiti personali, con nuovi flussi pari a €1,6 miliardi nei 9m13, in crescita del 9,5% rispetto ai 9m12. In sintesi, il volume dei nuovi prestiti si è attestato a €5,2 miliardi nei 9m13 in aumento del 15,5% rispetto ai 9m12, e tuttavia è ancora inferiore ai prestiti in scadenza.

Al fine di sostenere l’erogazione di nuovi prestiti, UniCredit si avvale anche di garanzie e finanziamenti a tassi agevolati da parte di istituzioni finanziarie internazionali. Le numerose partnership instaurate con enti pubblici che vanno dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) a fondi di garanzia e consorzi di garanzia collettiva a livello locale (quali il Fondo Centrale di Garanzia e Confidi) consentono a UniCredit di accedere a finanziamenti a tassi di interesse molto bassi e di ottenere garanzie sui nuovi prestiti erogati per contenere il rischio di credito e l’assorbimento di capitale, mantenendo elevata la qualità dei nuovi prestiti e preservando la futura qualità dell’attivo. Grazie all’adozione di tali tecniche di attenuazione del rischio, UniCredit è in grado anche di offrire condizioni di credito più favorevoli, con uno sconto medio del 25% sul tasso finale applicato al cliente.

Infine, UniCredit ha un ruolo di primo piano quale arranger nell’emissione di obbligazioni corporate in Italia e si è collocato al primo posto nei primi nove mesi del 2013. Questo segmento in Italia presenta un forte potenziale: un numero crescente di aziende italiane, molte delle quali per la prima volta, ha emesso con successo sul mercato obbligazioni per un totale di €17,2 miliardi da inizio anno. UniCredit ha svolto il ruolo di bookrunner in 26 operazioni per complessivi €2,5 miliardi.

 

 

RIFOCALIZZAZIONE DEL BUSINESS NELLA CEE

Cessione dei portafogli bancari nei Paesi Baltici e rifocalizzazione sulle attività di leasing

Nell’ambito della ridefinizione della presenza nei Paesi Baltici, UniCredit ha cessato di fornire servizi bancari e restituirà la licenza bancaria locale. Nel 4trim13, parte del portafoglio bancario in Lettonia, Lituania ed Estonia sarà ceduto a Swedbank. Il portafoglio comprende crediti e impegni di circa 120 clienti nei Paesi Baltici. Le rimanenti attività non bancarie nei Paesi Baltici si fonderanno in UniCredit Leasing Latvia che continuerà a offrire servizi di leasing e a gestire il portafoglio trasferito.

 

Vendita dell’attività assicurativa in Turchia (Sigorta) e partnership strategica con Allianz

Nel corso del 3trim13, è stata perfezionata la cessione ad Allianz dei rami assicurativi di Yapı Kredi (Sigorta). Yapı Kredi ha concluso con Allianz un accordo strategico per la distribuzione esclusiva di prodotti assicurativi e pensionistici ai clienti della banca in Turchia, per una durata di 15 anni. L’operazione ha generato una plusvalenza di €191 milioni al lordo delle imposte a livello di Gruppo, corrispondente a un incremento di 5 pb nel 3trim13 dei coefficienti patrimoniali secondo Basilea 2.5 e Basilea 3.

Milano, 11 novembre 2013

 

Note:

1) Gli aggiustamenti al netto delle imposte per il 2012 da inizio anno includono (importi al lordo delle imposte tra parentesi): le offerte sulle obbligazioni T1-UT2 e sui titoli ABS per €477 milioni nel 1trim12 (€697 milioni lordi); le offerte sui titoli ABS per €39 milioni nel 3trim12 (€59 milioni lordi).

2) Gli aggiustamenti al netto delle imposte per il 2013 da inizio anno includono (importi al lordo delle imposte tra parentesi): le offerte pubbliche sulle obbligazioni senior per €170 milioni nel 2trim13 (€254 milioni lordi); la vendita dei rami assicurativi in Turchia (Yapı Sigorta) per €181 milioni nel 3trim13 (€191 milioni lordi).

3) Value Transformation Services è una joint venture tra IBM (51%) e UBIS – la società globale di servizi di UniCredit (49%) che mira a ottimizzare la gestione delle infrastrutture di UniCredit e delle società di servizi finanziari europee grazie agli innovativi servizi di gestione tecnologica proposti. La newco, che ha sede in Italia, opererà anche in Germania, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria.

4) Calcolato come il rapporto fra totale attivo al netto di avviamento e altre attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto (inclusa la quota di pertinenza di terzi) al netto di avviamento e altre attività immateriali (denominatore).

5) Dati riferiti alle nuove erogazioni registrate nel Commercial Bank Italia nei segmenti seguenti: mutui alle famiglie, prestiti personali, mutui a clienti corporate e piccole imprese.

 

 

Comunicato Stampa e Tabelle

UniCredit PR 3Q13 ITA Novembre 342Kb

By jvb