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In questi giorni la stampa nazionale ci ha riportato l’ennesima brutta pagina sindacale nel Gruppo Unicredit. Il Fatto quotidiano pubblica, con tanto di nomi e cognomi, l’elenco dei sindacalisti Fabi, Sinfub e Uilca “risparmiati” dall’accordo di un anno fa sui pensionamenti “volontari”, che poi tanto volontari non erano.

A casa 600 bancari anziani e costosi con il sistema del prepensionamento. A casa senza il loro consenso ma con la benedizione di tutte le organizzazioni sindacali; quelle stesse organizzazioni però che hanno risparmiato da quell’esodo forzato proprio alcuni dei loro dirigenti.

Da quell’articolo di Daniele Martini compare l’immagine di un’Azienda che rispecchia, in tutto e per tutto, l’Italia dei nostri giorni.

Opportunismo, arrivismo, nepotismo, menzogna, ricerca assoluta del benessere e dei valori individuali, non più mediati dalla consapevolezza che, come sosteneva Aristotele, l’uomo è prima di tutto membro di una società, di un gruppo. Un decadimento morale a 360 gradi.

Ciò che si compie sotto i nostri occhi è il paradigma della crisi etica e politica del nostro Paese.

Così come la politica tradisce le aspettative ed i bisogni dei cittadini, i sindacalisti tradiscono le aspettative ed i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori.

Tutti. Nessuno escluso. Già perché se è vero che qualche sindacalista, o sigla sindacale, ha tenuto un comportamento, diciamo così, poco disinteressato, dove erano i tanti sindacalisti che invece vivono questo impegno con passione e dedizione e lo fanno senza interesse di parte? …continua  Unicredit: l’Italia in un microcosmo

By aidos