Sottotitolo: “Quanto è precaria, la normalità”

Qualche giorno or sono tutti i colleghi di UCS hanno ricevuto una mail sull’imminente e progressivo rientro in azienda. Perplessità e preoccupazioni per come viene gestita l’avvio della Fase3 in UniCredit crescono di giorno in giorno mostrando tutti i limiti di questo management. E si sa che il manager impreparato crea stress tra i suoi collaboratori.

Stress inutile.
Stress non necessario.

Come in questo caso, dove anziché pianificare per tempo il rientro dei lavoratori sembra che ci si muova con decisioni da ultimo minuto. E si sa, i leader inesperti sono sempre di fretta.

Assegnano rapidamente i compiti e chiedono di fare tante cose senza preavviso (e si aspettano anche la perfezione!).
Di solito, il motivo è una scarsa pianificazione.

I migliori manager hanno un piano e tendono a comunicare i prossimi compiti.

Ma qui, qual è il piano? Perché si vuol far ricadere sul lavoratore – mettendolo così in difficoltà – la scelta del rientro oppure no?

Già circolano mail di (ir)responsabili che avvisano i colleghi che “loro sono già in ufficio”… come dire che solo il Responsabile ha a cuore gli interessi dell’azienda?

I Manager spesso dimenticano che regole e procedure esistono per accelerare e disciplinare il business, non per ritualizzarlo o santificarlo. L’amore ossessivo per la procedura (spesso) maschera un’incapacità che può diventare letale.

Ci saranno responsabili che faranno pressioni affinché i loro collaboratori rientrino?

E quali garanzie saranno assicurate a chi per scelta o necessità si troverà catapultato in Azienda? Sanificazione ed uso dei bagni (da sempre cruccio degli stabili di UCS)? Come gestire la pausa pranzo? E l’area fumatori come sarà gestita visto che non è ammesso uscire dallo stabile? E chi volesse recarsi al lavoro in auto troverà posto nei garage dei plessi oppure si troveranno avvantaggiati solo coloro che per evitare l’assembramento dovranno entrare nei primi turni?

“Seguire le regole è importante per la salute di ognuno di noi, e anche un solo momento di distrazione potrebbe esporci a rischi inutili e indesiderati.”

Ma per l’Azienda la priorità non era la salute di colleghi e clienti? E se il rischio c’è, ed è evidente, perché decidersi di correrlo ora? C’è chi ha difficoltà nel darsi le priorità….

Restate al sicuro e in salute. E ricordate sempre di… Fare la cosa giusta!

Visto il contenuto della comunicazione suona un po’ come… “Non so se ce la faremo, ma lo faremo”!

By aidos

3 thoughts on “UniCredit ed il suo management con in tasca il biglietto arcobaleno “ce la faremo””
  1. Premesso che tutti devono fare la loro parte, alcune considerazioni sono però d’obbligo. L’azienda fa solo quello che gli conviene sia per l’immagine, e sopratutto per il conto economico; i lavoratori visto che in ballo c’è la loro salute e quella dei loro familiari, hanno l’obbligo di denunciare le situazioni che potrebbero esporli a pericolo; ma chi deve fare ancora di più è il sindacato. I sindacalisti di base, quelli che si fregiano della RSA tanto per intenderci, devono con fermezza fare sentire la loro presenza, tenendo ben a mente, che sui posti di lavoro contano di più delle loro rispettive Segreterie Nazionali e Generali. E poi ci sono i fantasmi degli RLS, che devono dismettere la loro abituale evanescenza ed attivare ove ne intravedano la necessità, il collegamento diretto con le ASL senza indugi e tentennamenti. Ricordandosi, che per la loro figura è previsto il penale in caso di inadempienza o peggio di connivvenza.
    il tutto, alla faccia del’idiozia arcobaleno.

    1. Facile a dirsi, impossibile a farsi. In UniCredit le RSA non hanno sempre contato poco, in UCS ancora meno. Non una questione di singola sigla, il discorso è generalizzato per tutte. Vige il regime alla CGIL, il “capopopolo” decide, la truppa esegue. E senza pensare. Figurati che io che sono RSA vengo informato di ciò che accade nella mia azienda di comunicati sindacali perchè tutto è concentrato nella triade di coordinamento. Se poi passi in Unicredit si vedono cose per lomeno bizzarre…il paino Team23 è stato praticamente deciso da 3 sindacalisti di Intesa ed un Pensionato di UCI…non ne usciremo mai vivi…

  2. Vero tutto vero. Purtroppo!
    La salvezza arriverà solo quando il sindacalista sarà votato ed eletto dai lavoratori. Solo allora il sindacato riacquisterà il ruolo che gli compete.

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