Mobilitazione per salvare i capolavori friulani messi all’asta da Unicredit

La prima a uscire allo scoperto, portando alla luce la vicenda, è stata l’ex direttrice dei Civici musei di Udine, oggi conservatrice del museo civico di Pordenone, Isabella Reale, che su Facebook ha lanciato un appello: «Furlans! Fatevi sotto, ci sono i Carneo di Caiselli e un bel Carlevarijs pagato con i nostri soldi!». Questo il messaggio apparso a commento della notizia della vendita della Unicredit Art Collection.

«L’Unicredit, mettendo in vendita la sia collezione d’arte – scrive ancora Reale sui social – disperde e aliena anche alcuni capolavori dell’arte friulana che avevamo “comprato” con i nostri risparmi attraverso la Banca del Friuli: un dipinto di Luca Carlevarijs e una serie di capolavori di Antonio Carneo, tutti provenienti da palazzo Caiselli, poi nelle collezioni di Alessandro del Torso, quindi acquisiti nel 1974 dalla Banca del Friuli. Chi ci sta per una colletta?».

By aidos

One thought on “Udine: sta sorgendo un movimento spontaneo per salvare le opere d’arte friulane che #Unicredit sta disperdendo”
  1. Ottima iniziativa ! Dovrebbe essere presa da esempio da tutte le regioni italiane.
    Penso addirittura che dovrebbe intervenire anche la sovraintendenza delle belle arti, al fine che molti capolavori non vengano venduti o addirittura svenduti, a privati e magari all’estero.

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