Già perchè tutto ruota attorno ai vincoli posti dalla Commissione Ue. Il piano UE su MPS prevedeva che la ristrutturazione si dovesse svolgere nel corso di cinque anni, ed il tempo è ormai prossimo alla scadenza. Difficile – per non dire impossibile – sarebbe la rinegoziazione con la UE (c’è di mezzo anche la la normativa dell’UE sugli aiuti di Stato), ed a quali condizioni poi? La banca senese sta dimostrando che da soggetto autonomo sarebbe esposta a rischi e incertezze considerevoli con relativi seri problemi per i correntisti ed i lavoratori. MPS ha ormai una dimensione troppo piccola, soprattutto se messa in relazione ai suoi debiti (NPL che in Mps cubano circa 4,2 miliardi di euro lordi e strascichi legali stimati in 10 miliardi di euro). Come affermato dalla SALLCA CUB in un suo volantino “Non possiamo che stigmatizzare l’enorme scippo che avviene sotto i nostri occhi: 23 miliardi già spesi ed altri 8 in cantiere per riconsegnare al capitale privato una banca prima pubblica, poi privata, poi fallita, poi pubblica, e infine regalata con tanto di dote per disfarsene.

Dubbi tanti, certezze zero (se non quella di utilizzare la vicenda MPS per soli fini elettorali).

La vicenda Mps “è un enorme problema” e “se fossi nel pd avrei vergogna”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, a margine del Forum Ambrosetti a Milano. A chi gli ha chiesto se c’è un’alternativa alla proposta di Unicredit su Mps, Salvini ha replicato. “Serve tempo. La prima semestrale 2021 chiude in attivo” e sarebbe sbagliato “arrivare a svendere mettendoci altri mld di denaro pubblico, una banca che torna faticosamente a produrre utili.

Tratto da Salvini all’attacco del Pd sulla vicenda della banca senese

By aidos