Spunti interessanti nel comunicato di #PotereAlPopolo in merito alla vicenda #Unicredit – #MPS. C’è però anche molta della classica retorica di sinistra…statale è bello, statale è migliore, statale è uguaglianza…. Appare chiaro che la sinistra vive una grande crisi di cultura politica, di idee, di proposte programmatiche e di governo, non a caso i loro consensi elettorali vanno sempre più giù nonostante la forte connotazione ideologica che contraddistingue l’elettore di sinistra.

Nazionalizzare una banca con un Common Equity Tier 1 come quello di MPS (circa un terzo di quello di UniCredit) costerebbe alle casse del Tesoro molto più dei 18 miliardi indicati dal partito politico. Se poi lo scopo sarebbe quello di sostenere assistenzialismo e clientelismo (una sorta di “Reddito di cittadinanza 2.0” – o se vogliamo quello che oggi già fanno quei soggetti “politici” che rispondono al nome di Fondazioni Bancarie) la frittata è fatta.

Il MPS deve divenire un tassello di una pianificazione pubblica che preveda crediti agevolati e soprattutto linee finanziarie finalizzate allo sviluppo e a rispondere ai bisogni dell’intera comunità e innanzitutto alle difficoltà delle fasce meno abbienti della popolazione.

E la macelleria sociale ci sarebbe comunque.

Bisogna tenere la politica fuori dalle banche proprio per evitare che si ripetano casi come MPS, Etruria, PopBari…giusto per citarne alcune.

Mps-Unicredit: il punto di vista di Potere al Popolo

Dati ultimo stress test MPS

Immagine: La Città Futura

By Pigi