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Coronavirus: La Cina continua a inondare il mondo di dispositivi medici difettosi

di Soeren Kern  •  5 maggio 2020

  • Più di una dozzina di Paesi in quattro continenti hanno di recente riscontrato dei problemi con i test per la diagnostica del coronavirus e con i dispositivi di protezione individuale di produzione cinese. Tali problemi vanno dai kit di test contaminati dal Covid-19 all’abbigliamento sanitario protettivo infestato da insetti.
  • Le autorità cinesi hanno rifiutato di assumersi la responsabilità dei dispositivi difettosi e in molti casi hanno addossato la colpa ai Paesi che hanno acquistato il materiale. Hanno inoltre invitato le nazioni a smettere di “politicizzare” il problema.
  • Il primo ministro slovacco Igor Matovič ha reso noto che un milione di test diagnostici per il Covid-19 forniti dalla Cina per un pagamento di 15 milioni di euro in contanti erano inaccurati e incapaci di rilevare la positività al coronavirus. “Abbiamo una tonnellata di test e non possiamo utilizzarli”, ha dichiarato il premier. “Dovrebbero essere gettati direttamente nel Danubio”.
  • La senatrice statunitense della Georgia Kelly Loeffler ha accusato la Cina di ritardare la consegna delle forniture dei kit di test: “I test sono fondamentali per riaprire il nostro Paese. Sono preoccupata che la Cina stia trattenendo i kit di test. Stanno giocando con la politica commerciale per impedire a noi, gli Stati Uniti, di avere i test di cui abbiamo bisogno”.
  • “Non dovremmo perdere di vista la sfida strategica fondamentale a cui sta facendo fronte l’Occidente nell’era della post-globalizzazione: siamo in una competizione crepuscolare a lungo termine con il regime comunista cinese, una lotta a cui non possiamo sfuggire, che ci piaccia o no”. – Andrew Michta, George C. Marshall European Center for Security Studies.

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