Quand’era al Mef, sosteneva che per amministrare una banca occorreva aver smesso di fare il politico da due anni. Un regolamento rimasto chiuso nel cassetto del ministero…per sua fortuna!

Pier Carlo Padoan, cooptato nel CdA di #Unicredit, con futura nomina a Presidente (2021-2023) mette in luce le lacune della legislazione italiana in materia di conflitto di interesse.

Ma se questo riguarda il #PD, si sa, va tutto bene. Ciò non di meno, Jean Pierre Mustier, Ceo di Unicredit, ha dichiarato che gli importanti ruoli pubblici ricoperti in Italia da Padoan “saranno di grande utilità per il Gruppo, ovvero un indebito vantaggio per il Gruppo da lui guidato a scapito degli altri competitor.

Essendosi reciprocamente scelti, né Unicredit né Padoan violano infatti nessun tipo di regola esistente, e il punto è proprio questo.

Nella sua Relazione sullo Stato di diritto 2020 l’Unione Europea ha specificato che l’Italia deve agire in materia di conflitto di interessi anche per ciò che riguarda l’avvicendamento delle cariche, il cosiddetto revolving doors,”. Quindi un problema c’è. Anche perchè il testo base della nuova legge sul conflitto di interessi M5S/PD, appena approvato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera, prevede infatti un anno di fermo tra una carica e l’altra, un periodo troppo breve.

Poichè l’attuale conflitto d’interessi non riguarda Berlusconi o figure di spiccho del CDX, il M5S volta lo sguardo altrove ed a parte una scarna interrogazione parlamentare sul caso Padoan, nulla ci sipotrà aspettare.

“Se l’Italia avesse una seria legge sul conflitto di interessi, in linea con gli standard internazionali, Pier Carlo Padoan non potrebbe passare da un giorno all’altro dagli scranni parlamentari a quelli di Presidente del Cda di Unicredit”, sostiene Federico Anghelé, direttore di The Good Lobby.

Padoan è pur sempre membro della Quinta Commissione della Camera (Bilancio, Tesoro e Programmazione) e quindi è presumibilmente entrato in possesso di informazioni riservate di cui potrebbe avvalersi nel suo nuovo incarico in Unicredit”, evidenzia il direttore di The Good Lobby.

Unicredit avrà veramente un tornaconto economico (oltre che politico) dalla nomina di Padoan? Lo vedermo col tempo. Quello che già oggi vediamo è il pericolo rientro della politica nella stanza dei bottoni di unicredit e la poca serietà che la bancha ha messo in evidenza con questa operazione.


Articoli:
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