Come ogni anno si vota per l’approvazione del bilancio del Fondo Pensione dei lavoratori del gruppo #Unicredit. Quest’anno urne aperte dalle ore 8:30 del giorno 16 maggio e sino alle ore 17:00 del 23 maggio 2023.

Quello che però si avverte maggiormente è l’assordante silenzio delle sigle sindacali che siedono nal CdA del Fondo, notoriamente pronte ad invogliare i propri iscritti a mettere una bella ics su “approvo”.

Quest’anno però si avverte un brusio di fondo che – forse – frena i soliti entusiasmi sindacali. Sono lavoratori e pensionati che si lamentano delle perdite conseguite nel corso del precedente esercizio e che inevitabilmente si abbatte come una scure sulle posizioni individuali e sulle rendite. Nella realtà è il comparto dei fondi nel suo complesso che ha vissuto una pessima annata nel 2022 e le perdite sono più o meno in linea con quella di altri fondi. Ma c’è anche dell’altro. Sono lamentele legate alla poca trasparenza derivante dalle operazioni di capitalizzazione e “zainettatura” che il sindacato Sallca ha ripreso in un comunicato che potete leggere più sotto.

Nuvoloni neri si stanno addensando all’orizzonte. E c’è chi, tra i pensionati, promette battaglia.


Dal sito della Sallca Cub:

Ancora una volta tocca intervenire su una vicenda che riguarda i Fondi Pensione del Gruppo Unicredit. 

In base ad un accordo sindacale del 2019, a completamento del processo iniziato nel 2015 di confluenza dei Fondi ex banche nel Fondo di Gruppo, è stata offerta ai titolari di Fondi a prestazione definita (esempio, ex Casse di Risparmio di Torino, Treviso e Trieste), di capitalizzare (se pensionati) / “zainettare” (se attivi o esodati) la propria posizione. 

L’iniziativa era condivisibile, in quanto la scelta era volontaria e chi voleva mantenere l’iscrizione alla parte a prestazione definita era libero di farlo. 

Le modalità di attuazione sono state, invece, esecrabili: la ripartizione del patrimonio tramite calcoli attuariali nel 2021 ha prudenzialmente ipotizzato lo scenario in cui pochi avrebbero scelto la capitalizzazione, tanto da richiamare nell’accordo finale un ulteriore calcolo attuariale dopo un anno dalla scelta per suddividere l’attivo eventuale, compreso di crediti prima non disponibili. 

Purtroppo, lo zainetto è confluito a ottobre 2021 sul comparto a 3 anni ed il nuovo calcolo attuariale (a invarianza di parametri?) è stato effettuato nel 2022: andamento dei mercati estremamente negativo, perdite considerevoli su comparto azionario e obbligazionario, sparizione degli “attivi eventuali”. 

Ad essere danneggiati sono tutti gli iscritti al Fondo, ma in particolare i titolari delle ex-sezioni di Roma e Milano, insieme ai colleghi delle ex- CR Torino, Treviso e Trieste, perché a chi ha capitalizzato/zainettato risulterebbe così sottratto l’eventuale recupero a conguaglio. 

I responsabili di questa condotta disastrosa hanno fatto tutto senza alcuna informativa trasparente agli iscritti interessati. Si cerca di fare passare tutto sotto silenzio, senza assunzione di responsabilità. 

In prima convocazione il quorum per approvare il bilancio non è stato raggiunto. 

Nella seconda convocazione si voterà dal 16 al 23 maggio: facciamogliela pagare e votiamo CONTRO!

il volantino qui

By Pigi