Seminano odio anche così

Amnesty fa la classifica dei ‘cattivi’. E, guarda caso, sono tutti del centrodestra…

Seminano odio anche così

 

Amnesty International entra nella campagna elettorale a gamba tesa
Seminano odio anche così
L’organizzazione vara un “barometro” per misurare le dichiarazioni sui social

e incolpa solo il centrodestra.  Neanche fossero un’emanazione di casa Boldrini
Gli italiani – ma meno della metà, cioè quelli che non votano a sinistra – sono tutti brutti, sporchi e cattivi. Perché sostengono  l’equazione “immigrazione uguale insicurezza”, perché danno retta a messaggi del tipo “Prima gli italiani” e perché in questa campagna elettorale prevalgono stereotipi discriminatori, razzisti o incitanti all’odio e alla violenza che – ma guarda un po’, quando si dice il caso –  sono da attribuire ai tre partiti della coalizione di centrodestra: Lega Nord (50%), Fratelli d’Italia (27%) e Forza Italia (18%).
Non è la tesi sostenuta da uno dei sei partiti comunisti che troveremo sulle schede elettorali e neppure è un discorso uscito dalla bocca della signora Laura Boldrini, anche se, come dicono a Roma, sembra “paro paro”.
No, lo sostiene Amnesty International, organizzazione che dovrebbe occuparsi di altro e che invece, come oramai fa da decenni, si occupa soprattutto di politica, tirando la solita volata a quella parte di sinistra radical chic che poi vi si riconosce.
Una analisi che viene fuori dal rapporto presentato ieri dalla filiale italiana di Amnesty e sulla quale non crediamo valga la pena occuparsi oltre.
L’iniziativa di Amnesty si chiama addirittura “Barometro dell’odio” –e prevede il monitoraggio delle dichiarazioni sui social di 1.425 candidati tra candidati ai collegi per le elezioni di Camera e Senato, leader politici in corsa alle elezioni e i candidati a presidenti delle regioni Lazio e Lombardia.
Ferma però è arrivata la reazione delle parti tirate in ballo. Matteo Salvini, leader della Lega, ha detto: “Voglio riportare in Italia tranquillità, rispetto delle regole e dignità del lavoro. Nessuna violenza, nessuna xenofobia, nessun razzismo. Un’immigrazione limitata e controllata garantirà una convivenza serena e pacifica. Per questo ho chiesto un incontro ai rappresentanti di Amnesty International, per spiegar loro quel che la Lega e’ e fa, dove governa per garantire diritti di tutti. Spero di poter avere quest’incontro già nelle prossime ore”.
Secca anche la replica di Maurizio Gasparri: <Si vede che da quando con Forza Italia abbiamo posto un freno, grazie al nostro intervento in Parlamento, al trasporto di clandestini e al fiancheggiamento dei trafficanti, a Amnesty International non hanno nulla da fare. Di certo c’è un dato. Questa ong si conferma politicamente schierata. Proporremo di istituire un barometro della stupidità nella certezza che Amnesty International potrà competere con ottimi risultati».
Gongolano invece le sinistre, dal Pd a quelle di Grasso e Bonino, passando ovviamente per i 5 stelle.

Gli italiani – ma meno della metà, cioè quelli che non votano a sinistra – sono tutti brutti, sporchi e cattivi. Perché sostengono  l’equazione “immigrazione uguale insicurezza”, perché danno retta a messaggi del tipo “Prima gli italiani” e perché in questa campagna elettorale prevalgono stereotipi discriminatori, razzisti o incitanti all’odio e alla violenza che – ma guarda un po’, quando si dice il caso –  sono da attribuire ai tre partiti della coalizione di centrodestra: Lega Nord (50%), Fratelli d’Italia (27%) e Forza Italia (18%).Non è la tesi sostenuta da uno dei sei partiti comunisti che troveremo sulle schede elettorali e neppure è un discorso uscito dalla bocca della signora Laura Boldrini, anche se, come dicono a Roma, sembra “paro paro”.No, lo sostiene Amnesty International, organizzazione che dovrebbe occuparsi di altro e che invece, come oramai fa da decenni, si occupa soprattutto di politica, tirando la solita volata a quella parte di sinistra radical chic che poi vi si riconosce.Una analisi che viene fuori dal rapporto presentato ieri dalla filiale italiana di Amnesty e sulla quale non crediamo valga la pena occuparsi oltre.
L’iniziativa di Amnesty si chiama addirittura “Barometro dell’odio” –e prevede il monitoraggio delle dichiarazioni sui social di 1.425 candidati tra candidati ai collegi per le elezioni di Camera e Senato, leader politici in corsa alle elezioni e i candidati a presidenti delle regioni Lazio e Lombardia.
Ferma però è arrivata la reazione delle parti tirate in ballo. Matteo Salvini, leader della Lega, ha detto: “Voglio riportare in Italia tranquillità, rispetto delle regole e dignità del lavoro. Nessuna violenza, nessuna xenofobia, nessun razzismo. Un’immigrazione limitata e controllata garantirà una convivenza serena e pacifica. Per questo ho chiesto un incontro ai rappresentanti di Amnesty International, per spiegar loro quel che la Lega e’ e fa, dove governa per garantire diritti di tutti. Spero di poter avere quest’incontro già nelle prossime ore”. Secca anche la replica di Maurizio Gasparri: <Si vede che da quando con Forza Italia abbiamo posto un freno, grazie al nostro intervento in Parlamento, al trasporto di clandestini e al fiancheggiamento dei trafficanti, a Amnesty International non hanno nulla da fare. Di certo c’è un dato. Questa ong si conferma politicamente schierata. Proporremo di istituire un barometro della stupidità nella certezza che Amnesty International potrà competere con ottimi risultati». Gongolano invece le sinistre, dal Pd a quelle di Grasso e Bonino, passando ovviamente per i 5 stelle.

By aidos